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 A QUALE AGO CREDERE ?
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IN3ECI

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Inserito il - 28/01/2020 : 07:11:58  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IN3ECI Invia a IN3ECI un Messaggio Privato
buongiorno:
in un rosmetro ad aghi incrociati la lettura del ROS è indicata appunto dall'incrocio degli aghi sullo strumento traguardandolo con le parabole colorate e numerate serigrafate sullo sfondo.
La domanda è questa:
negli strumenti dove non sia possibile tarare il fondoscala a piacimento ma vengono offerte solo 2 o tre possibilità come in questo caso, ( 20W 200W oppure 2000W) la lettura attendibile del ROS si può ottenere solo con questi tre valori.
Se impongo una potenza a piacere (verde o viola) il risultato in termini di ROS varia parecchio e non dipende dalla precisione dello strumento..
Cioè posso solo fidarmi che non sto bruciando tutto quanto solo se la portante della radio trasmetta con le due o tre potenze a disposizione come in questo caso.. ma se non si potesse, per questioni di radio,( ipotesi: vhf con 50W fissi) settare le potenze specifiche richieste dallo strumento, come si procede ?

C'è un modo per scoprire quale sia il più giusto valore di ROS con potenze a piacere immesse dalla radio ?


A parità di onda riflessa, variando la potenza varia anche la posizione dell'incrocio degli aghi che si posizioneranno diversamente sopra le linee disegnate sullo sfondo.










 Firma di IN3ECI 
FT-817 + Dolomiti.. what else ? http://www.in3eci.it IQRP 834 http://aprs.fi/#!mt=roadmap&z=16&ca...00&tail=3600

...VOLEVO CHIEDERE UNA COSA A QUELLI CHE SANNO SEMPRE TUTTO:L'HO CHIUSA LA MACCHINA ??

 Regione Trentino - Alto Adige  ~ Prov.: Bolzano  ~ Città: BOLZANO  ~  Messaggi: 4491  ~  Membro dal: 27/09/2009  ~  Ultima visita: 10/06/2022

IT9OPJ

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Nota: 

Inserito il - 28/01/2020 : 08:23:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IT9OPJ Invia a IT9OPJ un Messaggio Privato
verissimo
metto 15 w su portata max 20w mi trovo 1:5 di swr
metto 15 w su portata max 200w mi trovo 1:1 di swr
Daiwa cn 801 ,901 ....

it9opj









 Regione Sicilia  ~ Prov.: Siracusa  ~ Città: Avola  ~  Messaggi: 971  ~  Membro dal: 09/12/2004  ~  Ultima visita: Oggi Torna all'inizio della Pagina

iz2eas

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Inserito il - 28/01/2020 : 09:12:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iz2eas Invia a iz2eas un Messaggio Privato
Messaggio di IN3ECI

[b] buongiorno:
in un rosmetro ad aghi incrociati la lettura del ROS è indicata appunto dall'incrocio degli aghi sullo strumento traguardandolo con le parabole colorate e numerate serigrafate sullo sfondo.


Corretto


negli strumenti dove non sia possibile tarare il fondoscala a piacimento ma vengono offerte solo 2 o tre possibilità come in questo caso, ( 20W 200W oppure 2000W) la lettura attendibile del ROS si può ottenere solo con questi tre valori.


Falso, la lettura è sempre corretta (se lo strumento è decente)


Se impongo una potenza a piacere (verde o viola) il risultato in termini di ROS varia parecchio e non dipende dalla precisione dello strumento..


Falso, se raddoppi la potenza trasmessa (diretta) raddoppia anche la potenza riflessa, si muoveranno entrambi gli aghi che si incroceranno sempre sullo stesso valore di ROS (se lo strumento è degno di tale nome).



L'errore che hai commesso nella tua "photoshoppata" è spostare solo l'indicatore della potenza diretta lasciando fisso quello della potenza riflessa.


73,

Michele








Modificato da - iz2eas in data 28/01/2020 09:49:28

Città: Milano  ~  Messaggi: 682  ~  Membro dal: 26/01/2006  ~  Ultima visita: Oggi Torna all'inizio della Pagina

IN3ECI

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Nota: 

Inserito il - 28/01/2020 : 09:51:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IN3ECI Invia a IN3ECI un Messaggio Privato
iz2eas ha scritto:
Falso, se raddoppi la potenza trasmessa (diretta) raddoppia anche la potenza riflessa, si muoveranno entrambi gli aghi che si incroceranno sempre sullo stesso valore di ROS (se lo strumento è degno di tale nome).L'errore che hai commesso nella tua "photoshoppata" è spostare solo l'indicatore della potenza diretta lasciano fisso quello della potenza riflessa. 73, Michele


ok. grazie. Non possiedo un rosmetro di questo tipo, quindi non potevo prevedere che in effetti gli aghi si spostano assieme.. quindi la lettura non è su uno stesso punto dello sfondo ma sempre lungo una riga che però ha gli stessi valori.. tutto chiaro grazie...

però rimane il fatto che il fondoscala dello strumento non rappresenta la potenza massima della radio tranne che ( come in questo caso) in tre punti precisi e cioè 20, 200 e 2000W. Questa incertezza non sfalsa comunque il risultato finale? cioè se vogli leggere i ROS con una radio in trasmissione a 100W, l'ago della potenza sale della metà in quanto lo strumento è tarato per accogliere 200W , oppure sarà verticale perchè ho settato 20W oppure appena si muove perchè la levetta è su 2000W.. che ne pensi ?

oppure: rovescio il quesito: come mai ci sono rosmetri che hanno il fondoscala regolabile e questi no, solo tre posiizoni fisse ?








Modificato da - IN3ECI in data 28/01/2020 09:54:10

  Firma di IN3ECI 
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 Regione Trentino - Alto Adige  ~ Prov.: Bolzano  ~ Città: BOLZANO  ~  Messaggi: 4491  ~  Membro dal: 27/09/2009  ~  Ultima visita: 10/06/2022 Torna all'inizio della Pagina

iz2eas

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Inserito il - 28/01/2020 : 10:24:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iz2eas Invia a iz2eas un Messaggio Privato
IN3ECI ha scritto:

iz2eas ha scritto:
Falso, se raddoppi la potenza trasmessa (diretta) raddoppia anche la potenza riflessa, si muoveranno entrambi gli aghi che si incroceranno sempre sullo stesso valore di ROS (se lo strumento è degno di tale nome).L'errore che hai commesso nella tua "photoshoppata" è spostare solo l'indicatore della potenza diretta lasciano fisso quello della potenza riflessa. 73, Michele


ok. grazie. Non possiedo un rosmetro di questo tipo, quindi non potevo prevedere che in effetti gli aghi si spostano assieme.. quindi la lettura non è su uno stesso punto dello sfondo ma sempre lungo una riga che però ha gli stessi valori.. tutto chiaro grazie...

però rimane il fatto che il fondoscala dello strumento non rappresenta la potenza massima della radio tranne che ( come in questo caso) in tre punti precisi e cioè 20, 200 e 2000W. Questa incertezza non sfalsa comunque il risultato finale? cioè se vogli leggere i ROS con una radio in trasmissione a 100W, l'ago della potenza sale della metà in quanto lo strumento è tarato per accogliere 200W , oppure sarà verticale perchè ho settato 20W oppure appena si muove perchè la levetta è su 2000W.. che ne pensi ?

oppure: rovescio il quesito: come mai ci sono rosmetri che hanno il fondoscala regolabile e questi no, solo tre posiizoni fisse ?



E' fondamentale non saturare lo strumento. Nel tuo esempio, se hai 100 W in TX la portata migliore da utilizzare è 200 W, sicuramente non 20 W. La portata 2000 W teoricamente sarebbe utilizzabile ma la deflessione degli strumenti (soprattutto quello della potenza riflessa) potrebbe essere troppo limitata per dare una lettura affidabile.

I ROSmetri con portata regolabile sono quelli con un solo strumento, che misura alternativamente potenza diretta o riflessa a seconda della posizione del commutatore. Non avendo due aghi che si incrociano, la valutazione del ROS sarebbe molto problematica senza un riferimento costante (il fondo scala della potenza diretta).

73,

Michele









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IZ0FDK

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Inserito il - 28/01/2020 : 10:43:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ0FDK Invia a IZ0FDK un Messaggio Privato
Andrea
Con tutto il rispetto..ma poni delle domande che non stanno né in cielo né in terra.
Il Rosmetro o meglio il wattmetro è uno strumento di misura e credo che si debba essere a conoscenza di come usarlo.
Ovvio che se ho il trasmettitore che eroga 100 watt,utilizzerò un fondo scala appropriato,in questo caso 200 watt,e ovvio che mi aspetti una lettura grossomodo a metà della scala.
Come ovvio che mi aspetti la lettura dell'ago indicatore della potenza riflessa,proporzionale alla potenza diretta..come ti spiegava il collega.
Poi.... dici di non avere quelli strumento!
Ma allora con che basi poni la domanda???Soltanto prendendo delke immagini da chissà dove e neanche riflettendo un minimo??
Ripeto..senza offesa Andrea.
73 Augusto Iz0fdk








 Messaggi: 289  ~  Membro dal: 15/06/2009  ~  Ultima visita: Oggi Torna all'inizio della Pagina

IN3ECI

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Nota: 

Inserito il - 28/01/2020 : 11:20:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IN3ECI Invia a IN3ECI un Messaggio Privato
IZ0FDK ha scritto:

Andrea
Con tutto il rispetto..ma poni delle domande che non stanno né in cielo né in terra. Il Rosmetro o meglio il wattmetro è uno strumento di misura e credo che si debba essere a conoscenza di come usarlo.
Ovvio che se ho il trasmettitore che eroga 100 watt,utilizzerò un fondo scala appropriato,in questo caso 200 watt,e ovvio che mi aspetti una lettura grossomodo a metà della scala. Come ovvio che mi aspetti la lettura dell'ago indicatore della potenza riflessa,proporzionale alla potenza diretta..come ti spiegava il collega. Poi.... dici di non avere quelli strumento! Ma allora con che basi poni la domanda???Soltanto prendendo delke immagini da chissà dove e neanche riflettendo un minimo?? Ripeto..senza offesa Andrea. 73 Augusto Iz0fdk


chiedo solo .. non posso sapere le le mie domande siano banali oppure no. questo me lo direte voi in base alle risposte che mi fate leggere, non mi offendo di sicuro: io con le radio ci gioco.. per le potenze che uso, mi basta e avanza leggere le tacche visualizzate dal 817; Portarmi dietro un rosmetro più grande e pesante della radio che uso è decisamente impegnativo per la mia attività radio. UN mini rosmetro da CB ce l'ho comunque nel caso volessi controllare nuove antenne. Proprio per questo ho notato che in questo modella c'è la rotella del fondoscala e nei modelli più cari e raffinati ( immagino lo siano) non c'è più.. Quindi o è cambiata la tecnologia su come si misura l'energia riflessa oppure c'è un altro motivo..

Mi chiedevo solo come mai sia necessario tarare il fondoscala per i rosmetri che hanno la manopola apposta, mente non lo sia per altri modelli, oppure lo sia ma solo limitato e tre posizioni fisse. Lo so anche io che le tre posizioni servono per avvicinarsi il più possibile alla potenza che possa uscire dalla radio.

Ma non ho capito come mai ( cioè non avevo capito prima che EAS mi rispondesse) un rosmetro ad aghi incorciati non abbia bisogno di un fondoscala preciso per fornire miruse accurate come capita per i modelli con un ago solo.








Modificato da - IN3ECI in data 28/01/2020 11:36:16

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IN3ECI

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Nota: 

Inserito il - 28/01/2020 : 11:23:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IN3ECI Invia a IN3ECI un Messaggio Privato
iz2eas ha scritto:
I ROSmetri con portata regolabile sono quelli con un solo strumento, che misura alternativamente potenza diretta o riflessa a seconda della posizione del commutatore. Non avendo due aghi che si incrociano, la valutazione del ROS sarebbe molto problematica senza un riferimento costante (il fondo scala della potenza diretta).73, Michele


tutto chiaro..
ma con un ROsmetro monoago, lo accoppio ad una radio che eroga, esempio, 28W. quindi regolo l'ago sovrapponendolo al segno di fondoscala indicato; Avro quindi lo strumento tarato su fondoscala "28W" e quindi avrò una lettura di ROS "x"..

Se agisco sulla manopola e ritaro a caso lo strumento su, per esempo fonoscala "37W" la potenza riflessa che leggo sarà sempre la stessa anche se la radio continua ad uscire con 28W?








Modificato da - IN3ECI in data 28/01/2020 11:52:20

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iz2eas

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Inserito il - 28/01/2020 : 12:05:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iz2eas Invia a iz2eas un Messaggio Privato
IN3ECI ha scritto:


Se agisco sulla manopola e ritaro a caso lo strumento su, per esempo fonoscala "37W" la potenza riflessa che leggo sarà sempre la stessa anche se la radio continua ad uscire con 28W? [/b]


Se ritari a caso, avrai una lettura di ROS a caso...

73,

Michele








Città: Milano  ~  Messaggi: 682  ~  Membro dal: 26/01/2006  ~  Ultima visita: Oggi Torna all'inizio della Pagina

iw5ci

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Inserito il - 28/01/2020 : 12:21:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iw5ci  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di iw5ci Invia a iw5ci un Messaggio Privato
ormai tutti gli apparati hanno un affidabile rosmetro integrato. Sia sul 7300 che sul 5000 indipendentemente dalla potenza della radio, il ros rimane pressoche' costante. Sono abbassando la potenza a valori irrisori, sul 7300 il ros sembra piu' basso, perche' la potenza riflessa e' inferiore a quanto rilevabile dall'apparato.
Ho notato che il Daiwa ad aghi incrociati (mi pare CN-801HP) misura valori molto simili a quelli dell'apparato e piuttosto costanti al variare della potenza.
Dato che, di solito, la maggior precisione di uno strumento, si ottiene in prossimita' del fondoscala, un buon metodo per misurare il ROS con tale strumento e' quello di posizionarsi sulla scala 20W e regolare la potenza della radio per fare arrivare lo strumento in prossimita' del fondoscala con la potenza diretta. A quel punto il ros misurato, sara' leggermente piu' preciso che utilizzando 100W con la scala impostata a 200W. Se il ros varia molto aumentando la potenza, e' possibile che non dipenda dallo strumento, quanto dall'antenna o meglio dal suo balun che puo' saturare...








  Firma di iw5ci 
Iw5ci Op. Andrea - Firenze

 Messaggi: 2142  ~  Membro dal: 13/11/2008  ~  Ultima visita: Ieri Torna all'inizio della Pagina

IN3ECI

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Nota: 

Inserito il - 28/01/2020 : 13:02:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IN3ECI Invia a IN3ECI un Messaggio Privato
iw5ci ha scritto:
(...)
Dato che, di solito, la maggior precisione di uno strumento, si ottiene in prossimita' del fondoscala, un buon metodo per misurare il ROS con tale strumento e' quello di posizionarsi sulla scala 20W e regolare la potenza della radio per fare arrivare lo strumento in prossimita' del fondoscala con la potenza diretta. A quel punto il ros misurato, sara' leggermente piu' preciso che utilizzando 100W con la scala impostata a 200W. (...)


...è proprio questo che avevo osservato: nei rosmetri dove la potenza a fondo scala è sempre quella della radio ( perchè la regolo io) la precisione sarà uniforme, mentre in quelli con 2-3 selettori fissi la potenza riflessa avrà un errore proporzionale a quando mi discosto dal valore del selettore impostato, e quindi chiedevo conferma.. grazie 1000.. poi se la lettura è "leggermente più precisa" nel mio contesto cambia pochissimo; mi interessava il concetto.. comunque grazie








Modificato da - IN3ECI in data 28/01/2020 13:19:45

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I2BRT

ex iw1awh



Inserito il - 28/01/2020 : 13:05:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I2BRT Invia a I2BRT un Messaggio Privato
Andrea
Michele e altri direi che ti hanno dato tutte le chiavi di lettura sulla questione.
A mio parere non c'è molto da aggiungere, forse solo che se guardi sullo strumento troverai la sua percentuale di tolleranza riferita a misure fondo scala.

Detto ciò, salvo miei errori
SWR si esprime con un rapporto di potenze (riflessa e diretta).

Il misuratore di onde stazionarie DEVE funzionare facendo la calibrazione (quale che sia la potenza diretta)
Un wattmetro direzionale misura la potenza diretta e la potenza riflessa, sia che sia con due aghi sia che sia con singolo e commutatore. Per avere il numerino di SWR devi calcolare dalle due potenze il rapporto , quali che siano le due potenze. Nel caso di aghi incrociati qualcuno ha già tracciato sullo strumento tale numero di rapporto. Se invece hai un Bird ad esempio, per scopi ham radio puoi calcolare il valore di SWR facedono uso della seguente formula dove Pr è la potenza Riflessa e Pf è la potenza diretta :

Immagine:

14,88 KB

Esempio (circa)
Se leggi 100w di potenza diretta e vedi che 10w "tornano indietro" puoi fare
10/100 = 0.1
0.1 radice = 0.31622
poi
1+0,31622 = 1,31622
1-0,31622 = 0,68378
ora
1,31622 : 0,68378 = 1.9
Il tuo SWR è di 1 a 1.9 (1:1.9)

Questo quanto ricordo dal corso (quasi quaranta anni fa hi).

Credo che la tua domanda fosse posta in modo un pò bizzarro o confusa ma penso che sia sempre bello per chi sa qualche cosa cercare di condividerle anche quando sono cose semplici accettando il fatto che possono essere commessi errori o imprecisioni da ambo i lati , importanmte è anche accettare le possibili correzioni e imparare (a qualsiasi livello sia portata la discussione, tutti dobbiamo avere possibilità di crescita e questo "hobby" ne consente molte).
Andrea hai però servito su un piatto di argento l'opportunità di schezarci su un pò, non te la prendere. Solo quello.
Mio pensiero.


ciao !
73.








Modificato da - I2BRT in data 28/01/2020 13:06:32

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IN3ECI

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Inserito il - 28/01/2020 : 13:12:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IN3ECI Invia a IN3ECI un Messaggio Privato
I2BRT ha scritto:

Andrea
Michele e altri direi che ti hanno dato tutte le chiavi di lettura sulla questione.
A mio parere non c'è molto da aggiungere, forse solo che se guardi sullo strumento troverai la sua percentuale di tolleranza riferita a misure fondo scala.
(...)


grazie per il tuo approfondimento








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IZ1MLS

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Inserito il - 28/01/2020 : 15:15:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ1MLS Invia a IZ1MLS un Messaggio Privato
IN3ECI ha scritto:

iz2eas ha scritto:
I ROSmetri con portata regolabile sono quelli con un solo strumento, che misura alternativamente potenza diretta o riflessa a seconda della posizione del commutatore. Non avendo due aghi che si incrociano, la valutazione del ROS sarebbe molto problematica senza un riferimento costante (il fondo scala della potenza diretta).73, Michele


tutto chiaro..
ma con un ROsmetro monoago, lo accoppio ad una radio che eroga, esempio, 28W. quindi regolo l'ago sovrapponendolo al segno di fondoscala indicato; Avro quindi lo strumento tarato su fondoscala "28W" e quindi avrò una lettura di ROS "x"..

Se agisco sulla manopola e ritaro a caso lo strumento su, per esempo fonoscala "37W" la potenza riflessa che leggo sarà sempre la stessa anche se la radio continua ad uscire con 28W?



ECI non so se lo hanno già scritto: negli strumenti ad ago singolo ( e in quello del mio FT 991) il ROS e' espresso in rapporto ( essendo l'unita' di misura.... ) ,per questo va tarato il fondo scala per una lettura corretta , ad aghi incrociati da' potenza in uscita diretta, potenza in uscita riflessa , e l'incrocio da' il ROS . '73








Modificato da - IZ1MLS in data 28/01/2020 15:17:09

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Luigi IZ1MLS
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IW0HPT

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Inserito il - 28/01/2020 : 16:56:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IW0HPT Invia a IW0HPT un Messaggio Privato
ci stavo facendo un pensierino da tanto verso i Daiwa CN , sia per HF che V/U, valgono quindi la loro spesa ?







 Regione Lazio  ~ Prov.: Roma  ~  Messaggi: 3222  ~  Membro dal: 30/04/2009  ~  Ultima visita: 07/10/2024 Torna all'inizio della Pagina

IN3ECI

oltre 3000 messaggi sul Forum


Nota: 

Inserito il - 28/01/2020 : 17:09:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IN3ECI Invia a IN3ECI un Messaggio Privato
IZ1MLS ha scritto:
ECI non so se lo hanno già scritto: negli strumenti (...) ad aghi incrociati da' potenza in uscita diretta, potenza in uscita riflessa , e l'incrocio da' il ROS . '73


probabilmente ormai si.. però ha fatto bene a ricordarlo. non è quindi vero che uno strumento ad aghi incrociati sia più preciso di uno ad ago singolo.








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IT9OPJ

oltre 500 messaggi sul Forum


Nota: 

Inserito il - 28/01/2020 : 17:22:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IT9OPJ Invia a IT9OPJ un Messaggio Privato
[quote]IW0HPT ha scritto:

ci stavo facendo un pensierino da tanto verso i Daiwa CN , sia per HF che V/U, valgono quindi la loro spesa ?
[/quote

possiedo sia daiwa serie 901 hf e v+u e diamond ...sx... preferisco quest'ultima ..
73"
it9opj








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I0JX

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Inserito il - 28/01/2020 : 17:30:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
Il mistero si infittisce se consideriamo che in realtà di tipi ce ne sono tre, non due:

- strumenti a doppio indice
- strumenti a singolo indice con potenziometro di regolazione del fondo scala
- strumenti a singolo indice con fondo scala fisso o commutabile (tipo Bird)

73, Antonio I0JX








 Regione Lazio  ~ Prov.: Roma  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2238  ~  Membro dal: 19/10/2005  ~  Ultima visita: 04/05/2024 Torna all'inizio della Pagina

IW0HPT

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IT9OPJ ha scritto:

[quote]IW0HPT ha scritto:

ci stavo facendo un pensierino da tanto verso i Daiwa CN , sia per HF che V/U, valgono quindi la loro spesa ?
[/quote

possiedo sia daiwa serie 901 hf e v+u e diamond ...sx... preferisco quest'ultima ..
73"
it9opj

ciao

io ho posseduto anni e anni fa l sx 400, se non ricordo male la cosa che ogni volta dovevo ri regolare il cal passando da v ad u alla fine mi convinse a cederlo. Come mai tu preferisci invece gli sx?








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I2BRT

ex iw1awh



Inserito il - 28/01/2020 : 17:33:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I2BRT Invia a I2BRT un Messaggio Privato
Ciao Andrea.

Non credo che la precisione possa dipendere direttamente dal fatto che lo strumento sia ad aghi incrociati o meno.
Forse se cerchi precisione dovresti orientarti su bolometri ...
In alternativa uno strumento di misura con sonda separata e indicazione su display digitale così da poter avere misure AVG/RMS o di picco (o altro in casi di strumenti più sofisticati come lo smorf di microham o simili).
In realtà anche i Daiwa a aghi incrociati se alimentati fanno misura average e pep comunque ...

Credo che la differenza sia più il "colpo d'occhio" che non la precisione per questi strumenti a aghi incrociati.
In uno spazio occupato modesto hai una indicazione molto ampia e ben visibile che ti consente di vedere contemporaneamente la potenza diretta e quella riflessa ovvero il ROS, cosa molto utile se ad esempio hai un antenna tuner o se vuoi capire al volo se è sucecsso qualche cosa all'antenna (avendo sempre sott'occhio i due parametri) .

73








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Rick - I2BRT Milano
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ix1ixg

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Inserito il - 28/01/2020 : 17:41:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao Andrea,

il quesito che poni non è poi così stupido e anche se hai assegnato delle posizioni aleatorie agli strumenti di misura, quanto riscontrato da OPJ sostanzialmente è vero, di conseguenza riformuliamo tranquillamente la domanda, cercando però di dargli una risposta coerente...

La lettura corretta è quella che prevede l' utilizzo della maggior potenza (a patto di non mandare fuori scala uno dei 2 strumenti)... ma vediamo di comprenderne i motivi... essi vanno ricercati fondamentalmente nella configurazione circuitale dell' accoppiatore direzionale e della componentistica utilizzata per rilevare le due potenze dirette e riflesse.

In riferimento allo schema che segue:

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16,47 KB

visto che il rapporto di onde stazionarie non può variare in funzione della potenza, allora perchè il rosmetro misura 1.5 con 100 W e 1.1 con 10 ? Partendo dal presupposto che dall' accoppiatore direzionale escono delle tensioni proporzionali al livello di potenza che vi transita, bisogna innanzitutto considerare le caratteristiche dei diodi rivelatori utilizzati, come potete vedere dal grafico il diodo è un dispositivo non lineare che al di sotto di una certa tensione di soglia (poco pìù di 0.5 V nel grafico) non conduce, questo vuole dire che se noi inseriamo una tensione compresa tra 0 e 0.5V in uscita otterremo sempre 0 V) ma con valori più alti, diciamo 0.7 V la tensione in uscita tende a crescere quasi linearmente come quella in ingresso...

Immagine:

12,91 KB

in funzione di questo comportamento, diventa semplice comprendere dove risiedano le limitazioni... se con una potenza diretta di 10 W ottengo 2 tensioni Vdir e Vref rispettivamente di 1 V e 0.3 V, con rapporto 1:0.3= 3.3, sulle 2 uscite mi ritroverò le tensioni in ingresso meno quella di soglia dei diodi che assumiamo 0.6V, per cui 1-0,6 =0.4 e 0.3-0.6= -0.3 e visto che una tensione negativa in questo caso non viene prodotta, misurando con un strumento leggerò 0 V in pratica non rilevo potenza riflessa... cosa succede se mantengo il medesimo rapporto ed aumento la potenza ? Proviamo a calcolare... Vdir10 V e Vref 3 V, il rapporto è sempre il medesimo 10/3=3.3 e una volta che passo attraverso i diodi esso diventa, Vdir 10-0.6=9.4, Vref 3-0.6=2.4 9.4/2.4= 3.9... ecco che ora che alla potenza riflessa riesco ad assegnare un valore... il problema fondamentale è che per impostare range di misura differenti, non viene ripartita la tensione all' ingesso dei diodi ma la tensione raddrizzata dopo gli stessi (R1 e R2) di conseguenza quando la potenza riflessa non risulta essere sufficiente a generare una tensione tale superare quella di soglia di conduzione del diodo relativo, la tensione rilevata in uscita sarà sempre 0... Man mao che la tensione cresce, prima usciamo e poi ci allontaniamo dalla zona non lineare, rendendo la proporzione sempre più precisa... Occhio ora a non fare confusione con rapporti e numerini vari... un rapporto di onde stazionarie unitario lo si ottiene quando la potenza rilflessa è uguale a 0 per cui se dal generatore escono 10 W e non viene riflesso nulla il rapporto sarà uguale a 10:10=1...

Chiaro che su uno strumento ad aghi incrociati, con posizioni di lettura preimpostati, la posizione da scegliere per una maggior accuratezza è quella che fa deviare maggiormente gli aghi, senza che uno dei 2 vada fuori scala...

Non me ne vogliano i puristi... ma preferisco spiegare le cose in maniera molto semplicistica e con termini poco consoni per farmi capire anche da chi con certi concetti ha poca familiarità.

P.S. Nota per gli amministratori, se ritenete che il thread contenga interventi fuori luogo, vi prego di eliminare solo quelli. Io come altri abbiamo dedicato del tempo a scrivere qui sopra, sarebbe poco rispettoso zappare via tutto in un colpo solo, vi ringrazio anticipatamente.

Ciao a Tutti, Dave.









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IW2OGQ

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Inserito il - 28/01/2020 : 17:53:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IW2OGQ Invia a IW2OGQ un Messaggio Privato
Ciao Dave,

una domanda "al volo" : nei rosmetri sapevo che venivano impiegati diodi al Germanio ?
Oppure oggi vengono usati diodi con tensione diretta minore dei classici 0.7V che distingue quelli al silicio.

Ecco le domande son diventate due :-).

Grazie.

73 de Rick








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ik3umt

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Inserito il - 28/01/2020 : 17:57:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ik3umt Invia a ik3umt un Messaggio Privato
ix1ixg ha scritto:

... ma preferisco spiegare le cose in maniera molto semplicistica e con termini poco consoni per farmi capire anche da chi con certi concetti ha poca familiarità.





Bella Dave !








Modificato da - ik3umt in data 28/01/2020 17:58:20

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ix1ixg

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Inserito il - 28/01/2020 : 18:10:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao a Tutti,

Rick, hai ragione, nei rosmetri vengono impiegati diodi con basso valore di soglia (0.2 V) tipicamente al germanio... nel mio scritto ho riportato 0.6 solo perchè il grafico che ho trovato e brutalmente copiato riportava tale valore... volendo, sarebbe possibile utilizzare anche diodi con soglia più alta, l' effetto imprecisione che ho descritto nel post precedente risulterebbe però più accentuato.

Fede, non è la configurazione del ponte, in questo contesto, a generare imprecisione ma la tipologia della circuiteria che segue... utilizzando configurazioni differenti (ampli logaritmici diodi polarizzati o zero bias bufferizzati) è possibile miglorare di molto la situazione, anche se poi da lato pratico, come al solito, per un hobbista grandi differenze non se ne riscontrano.

Ciao a Tutti, Dave.








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ik3umt

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Inserito il - 28/01/2020 : 18:25:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ik3umt Invia a ik3umt un Messaggio Privato
Diciamo che una volta , quando avevi in mano la Vdir e Vref non potevi far altro che raddrizzarla e applicarla o ad un sistema di microamperometri ad aghi incrociati per valutarne con visualizzazione immediata li valore di SWR (oppure con il singolo strumentino, la manopolina di taratura FWD e lo switch per passare al valore di REF/swr).

Adesso con il uP che fa tutto il calcolo da se' e te lo riporta su LCD a colori , e' quasi un gusto...








Modificato da - ik3umt in data 28/01/2020 18:27:03

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ik3umt

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Inserito il - 28/01/2020 : 18:33:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ik3umt Invia a ik3umt un Messaggio Privato
Il post mi porta a fare una domanda off-topic che mi frulla da tempo:

Esiste una scheda per PC oppure una interfaccia USB contenente uno o piu' convertitori A/D per acquisire valori ed elaborarli per i piu' svariati usi ?









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ix1ixg

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Inserito il - 28/01/2020 : 18:52:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao Fede,

con micro, display e praticamente tutta la pappa già pronta, ogni dispositivo è ormai alla portata di qualsiasi ragazzino appassionato... mettere insieme 4 schedine e ricopiare qualche riga di codice è piuttosto semplice... quando tutto questo non era possibile, le cose si facevano ugualmente, doveva però esserci anche una certo livello di competenza... il discorso rosmetri a diodo, si avvicina molto al discorso vna... man mano che ci si avvicina a livelli di carico ottimali, la criticità della misura “di quello che rimane” aumenta... in considerazione appunto del buon livello della bontà dei carichi relativi, a livello hobbistico l' importanza di misurare un ros di 1.5 o 1.2 risulta essere davvero minima e relativa.


Per il quesito che poni, sicuramente si... prova a cercare pc data logger o qualcosa di simile... dal punta di vista realizzativo è un dispositivo piuttosto semplice da realizzare... se provi a cercare sono sicuro al 100% che trovi del codice da caricare direttamente su arduino per farlo funzionare... in pratica leggi l' adc e spedisci su seriale, pochissime righe di codice... volendo, aggiungendo un paio di multiplexer analogici puoi moltiplicare a piacere il numero di ingressi... un giochino interessante per chi è appassionato di misurazioni...


Volendo si potrebbe anche pensare di realizzarne uno, sempre che poi dopo 2 giorni non trovi qualche fenomeno che cerca di rivenderti il tuo progetto...

Scusate l' ot...

Ciao a Tutti, Dave.








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IN3ECI

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Nota: 

Inserito il - 29/01/2020 : 06:22:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IN3ECI Invia a IN3ECI un Messaggio Privato
ix1ixg ha scritto:

Ciao Andrea,

il quesito che poni non è poi così stupido e anche se hai assegnato delle posizioni aleatorie agli strumenti di misura, quanto riscontrato da OPJ sostanzialmente è vero, di conseguenza riformuliamo tranquillamente la domanda, cercando però di dargli una risposta coerente...

La lettura corretta è quella che prevede l' utilizzo della maggior potenza (a patto di non mandare fuori scala uno dei 2 strumenti)... ma vediamo di comprenderne i motivi... essi vanno ricercati fondamentalmente nella configurazione circuitale dell' accoppiatore direzionale e della componentistica utilizzata per rilevare le due potenze dirette e riflesse.
(...)
Chiaro che su uno strumento ad aghi incrociati, con posizioni di lettura preimpostati, la posizione da scegliere per una maggior accuratezza è quella che fa deviare maggiormente gli aghi, senza che uno dei 2 vada fuori scala... Non me ne vogliano i puristi... ma preferisco spiegare le cose in maniera molto semplicistica e con termini poco consoni per farmi capire anche da chi con certi concetti ha poca familiarità. P.S. Nota per gli amministratori, se ritenete che il thread contenga interventi fuori luogo, vi prego di eliminare solo quelli. Io come altri abbiamo dedicato del tempo a scrivere qui sopra, sarebbe poco rispettoso zappare via tutto in un colpo solo, vi ringrazio anticipatamente. Ciao a Tutti, Dave.


ti ringrazio per il tuo contributo e spiegazione: la conferma che desideravo è anche nelle tue parole .. non centra il purismo. spiegare con parole semplici concetti complessi significa conoscere la materia.








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FT-817 + Dolomiti.. what else ? http://www.in3eci.it IQRP 834 http://aprs.fi/#!mt=roadmap&z=16&ca...00&tail=3600

...VOLEVO CHIEDERE UNA COSA A QUELLI CHE SANNO SEMPRE TUTTO:L'HO CHIUSA LA MACCHINA ??

 Regione Trentino - Alto Adige  ~ Prov.: Bolzano  ~ Città: BOLZANO  ~  Messaggi: 4491  ~  Membro dal: 27/09/2009  ~  Ultima visita: 10/06/2022 Torna all'inizio della Pagina

I0JX

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Inserito il - 29/01/2020 : 15:06:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
L’appetito vien mangiando … e quindi val la pena di esaminare meglio il comportamento di questi benedetti wattmetri sollevando qualche domanda a cui gli interessati potranno se vorranno rispondere.

Il wattmetro Telewave (vedi sotto) è un wattmetro a 5 portate di fondo scala (5/15/50/150/500W) commutabili tramite switch frontale. Domande:

- come mai non si nota minimamente l’effetto della soglia del diodo, neanche sulla scala con fondo scala 5W?
- come mai le varie scale sono tanto più non lineari quanto maggiore è la loro portata di fondo scala (in presenza di maggiore potenza RF la soglia del diodo dovrebbe farsi sentire di meno)? A tal proposito si noti come la scala da 5W, che è quella sulla quale dovrebbe maggiormente pesare la soglia del diodo, sia invece quasi perfettamente lineare.

Il wattmetro Bird (vedi sotto) è un wattmetro a varie portate di fondo scala commutabili tramite sostituzione “tappo”. Domande:

- di nuovo, come mai non si nota minimamente l’effetto della soglia del diodo?
- come mai le scale, diversamente dal Telewave, sono state tutte identicamente tracciate indipendentemente dalla portata di fondo scala del tappo?

73, Antonio I0JX

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I4YFC

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Inserito il - 29/01/2020 : 16:22:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I4YFC Invia a I4YFC un Messaggio Privato
Il ROSmetro é uno strumento come tanti altri di misura al pari di voltmetri, amperometri ecc. e come TUTTI gli strumenti di misura anche lui soffre inevitabilmente di errori di lettura e tolleranze.

I sacri libri (ad es. Olivieri e Ravelli vol. III Misure Elettriche) precisano che la scelta della portata dello strumento dovrebbe essere tale da poter avere la lettura possibilmente sempre almeno nella seconda metà della scala.
Quindi se ho uno strumento le cui portate siano 10-100-1000 e dovessi misurare una grandezza ad es. di 200, sarò ahimé costretto ad utilizzare la portata 1000 ma dovrò mettere in conto un elevato errore per cui per poter avere una lettura accurata o cambio lo strumento, o.... cambio la grandezza da misurare....

E la stessa cosa vale per il ROSmetro.

la relativa "comodità" dei ROSmetri ad aghi incrociati é data dal fatto che vi risparmiano una continua regolazione del fondo scala (specie laddove assente), scontando però sia il fatto di essere legati a portate predefinite che a letture che se non fatte almeno nella "seconda metà della scala", possono indurre errori anche non trascurabili.

Personalmente, nelle operazioni di taratura preferisco i più "scomodi" ma molto più accurati strumenti con regolazione fine e che, contrariamente a quanto scriveva all'inizio un collega, esistono anche nelle versioni con doppi strumenti separati, non solo mono-strumento (o almeno una volta esistevano..)

Possiedo da anni tre splendidi esemplari di Osker-200 con relative tabelle di calibrazione personalizzate che funzionano alla grande sia come Rosmetri che come Wattmetri e sinceramente gli strumenti ad aghi incrociati non mi hanno mai particolarmente entusiasmato, anche se possiedo un CN650, ma solo perché mi era stato regalato da un collega che lo trovava scomodo da usare... guarda un pò.....









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ix1ixg

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Inserito il - 29/01/2020 : 16:55:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao Antonio,

premetto che Telewave prima d' ora non l' avevo mai neppure sentita nominare, di conseguenza non conosco lo strumento in oggetto, in ogni caso esistono svariate soluzioni che possono essere adottate per ovviare “all' incoveniente della soglia”, volendo restare in tema di strumentazione con qualche anno sulle sp***e, avrebbero potuto semplicemente polarizzare leggermente il diodo in modo da portarlo fuori dalla zona non lineare oppure, avrebbero potuto utilizzare una particolare configurazione di detector comprensivo di 2 diodi, in cui la soglia di conduzione di uno, “opportunamente dosata” compensa esattamente quella dell' altro... senza detector, sarebbe anche possibile metterci una pezza tramite l ' utilizzo di una termocopia... al giorno d' oggi comunque il problema non si pone praticamente più, tramite l' utilizzo di amplificatori logaritmici e correzioni “software” si riescono ad ottenere livelli di precisione notevoli relative all' intero range di misura.

Ciao a Tutti, Dave.








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I0JX

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Inserito il - 29/01/2020 : 19:33:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
Dave,

il Telewave 44AP è uno strumento rivolto al mercato professionale che costa oltre 1200$ (vedi https://www.telewave.com/product/rf...r-model-44a/ ). Utilizza due normalissime linee di accoppiamento + diodo (rispettivamente per la diretta e per la riflessa), e le varie portate vengono ottenute mettendo delle resistenze di opportuno valore in serie allo strumento indicatore. Una banalità quindi, nessun componente attivo, nessun circuito smart, nessuna batteria, nessun software. Lo pagherei al massimo 100 Euro (per motivi che non sto qui a esporre).

Nessun componente attivo, nessun circuito smart, nessuna batteria, nessun software anche nel caso del Bird 43 (che non descrivo perché tutti lo conoscono).

Alla domanda del perchè nelle scale di entrambi gli strumenti non si riesca a cogliere neanche un IMPERCETTIBILE effetto dovuto alla soglia del diodo non saprei francamente rispondere di primo acchito. Bisogna pensarci un pò.

Alle altre due domande la risposta invece c'è.

73, Antonio I0JX

P.S. per quanto riguarda la questione segnalata da I4YFC relativamente al fatto che convenga fare in modo che la misura cada nella seconda metà della scala (quando possibile ovviamente), segnalo che lo strumento del Telewave marca in rosa l'area in cui cadono misure soggette ad un errore troppo elevato ("use lower scale" scrivono)








Modificato da - I0JX in data 29/01/2020 19:44:04

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ix1ixg

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Inserito il - 29/01/2020 : 22:02:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao Antonio,

mi sono scordato le risposte specifiche...


come mai non si nota minimamente l’effetto della soglia del diodo?


Attraverso l' utilizzo di zero bias Schottky diode detector, è possibile ottenere una scala praticamente priva dell' effetto soglia... il grafico che segue rappresenta la funzione di trasferimento di un simile device...

Immagine:

6,62 KB



Aggiungo... in tali dispositivi, anche se dal grafico risulta poco evidente, la curva di trasferimento, sotto una certo limite (dipende dal tipo di dispositivo) presenta un livello di tensione in uscita che segue il quadrato di quello in ingresso, mentre al di sopra la, curva di trasferimento risulta essere quasi lineare con una tensione risultante di uscita proporzionale a quella di ingresso... Per disegnare correttamente la scala in riferimento alle varie portate, è sufficiente far riferimento alla curva di trasferimento del detector relativamente al carico previsto (visto che il valore dei resistori in funzione delle varie portate dovrà necessariamente variare) ed applicare le necessarie compensazioni sempre tenendo in considerazione anche la temperatura di lavoro del device che tende a modificare la curva in questione.

Ripensando alla tua descrizione, volendo, si potrebbero anche utilizzare dei comunissimi rivelatori non zero bias, sfruttando la caduta dei resistori si potrebbe “confinare” la soglia di conduzione molto in basso sulla scala (non sò se mi sono spiegato bene, aumentando l' accoppiamento e di conseguenza il segnale in ingresso al diodo superando la soglia di conduzione per poi riabbassare tutto dopo con i resistori) utilizzando questa soluzione non puoi però sperare di superare un certo limite di potenza misurata, in quanto essendo marcato e non variabile l' accoppiamento con la linea, riesci a “comprimere” l' effetto soglia in basso con questo trucchetto ma oltre un certo limite di potenza superi la soglia di rottura del semiconduttore... volendo fare bene i compiti, opterei per la prima soluzione, anche in funzione della componentistica disponibile e delle sue caratteristiche.



come mai le scale, diversamente dal Telewave, sono state tutte identicamente tracciate indipendentemente dalla portata di fondo scala del tappo?


Volendo modificare la portata dello strumento, sarebbe possibile semplicemente variare l' accoppiamento di una specifica testina per ottenere praticamente sempre la medesima curva di risposta e compensazione su valori di fondo scala differenti.


Ciao a Tutti, Dave.








Modificato da - ix1ixg in data 30/01/2020 07:16:49

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I2TFJ

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Inserito il - 30/01/2020 : 10:59:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I2TFJ Invia a I2TFJ un Messaggio Privato
Mi chiedevo, c'è un abaco che mi permetta di valutare con un colpo di righello il mio ROS avendo la potenza diretta è quella riflessa, senza fare ogni volta gli opportuni che calcoli







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73 de I2TFJ Giorgio ( sindaco ARI di Cernusco sul naviglio )
http://www.aricernusco.it/it/telegrafia.html
http://www.webalice.it/giorgio.renc...CorsoCW.html

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IU0BNG

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Inserito il - 30/01/2020 : 12:23:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IU0BNG Invia a IU0BNG un Messaggio Privato
Antonio I0JX,
Mi sono sempre domandato il perchè la scala del Drake MN2000 sia come il Telewave, ossia se l’ago è su 10 watt non si sovrappone al 100 della scala per potenze 10 volte superiori.
Me lo sono domandato e non ho trovato risposta. Quindi non sarò io a rispondere. Ricordo un altro tuo quiz qualche anno fa sempre sul comportamento del Bird, ma non lo riesco più a trovare.
Sempre interessanti e stimolanti le tue domande, ma troppo difficili per me.
Un caro saluto.
Claudio








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I0JX

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Inserito il - 30/01/2020 : 13:50:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
Claudio,

il motivo di quanto tu hai notato relativamente alla scala dell'MN-2000 è che la curva di risposta del diodo rivelatore non è lineare. Quando trasmetti 100W il diodo lavora su un punto diverso della sua curva rispetto a quando trasmetti 10W. Tale discrepanza viene compensata tracciando le due scale in maniera l'una un pò diversa dall'altra in modo da permettere delle letture corrette in tutti i casi.

Nel wattmetro Bird invece ciò non accade in quanto il cambiamento della potenza di fondo scala viene ottenuto cambiando il tappo. I tappi sono realizzati in maniera tale che, indipendentemente dal loro valore di fondo scala, il diodo in essi contenuto lavora sempre sullo stesso range della sua curva di risposta. E quindi basta una sola scala per tutti i tappi.

73, Antonio I0JX








Modificato da - I0JX in data 30/01/2020 13:52:57

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I0JX

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Inserito il - 30/01/2020 : 14:03:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
I2TFJ,

questi abachi dovrebbero essere quelli che cercavi.

73, Antonio I0JX

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196,28 KB








 Regione Lazio  ~ Prov.: Roma  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2238  ~  Membro dal: 19/10/2005  ~  Ultima visita: 04/05/2024 Torna all'inizio della Pagina

I2TFJ

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Inserito il - 30/01/2020 : 14:54:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I2TFJ Invia a I2TFJ un Messaggio Privato
I0JX ha scritto:

I2TFJ,

questi abachi dovrebbero essere quelli che cercavi.

73, Antonio I0JX

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Si grazie Antonio,adesso mi organizzo per copiare le immagini.
73!de I2TFJ








  Firma di I2TFJ 

73 de I2TFJ Giorgio ( sindaco ARI di Cernusco sul naviglio )
http://www.aricernusco.it/it/telegrafia.html
http://www.webalice.it/giorgio.renc...CorsoCW.html

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IU0BNG

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Inserito il - 30/01/2020 : 15:17:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IU0BNG Invia a IU0BNG un Messaggio Privato
Grazie Antonio.
Claudio








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ix1ixg

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Inserito il - 30/01/2020 : 15:48:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
ix1ixg ha scritto:

...

Attraverso l' utilizzo di zero bias Schottky diode detector, è possibile ottenere una scala praticamente priva dell' effetto soglia... il grafico che segue rappresenta la funzione di trasferimento di un simile device...

Immagine:

6,62 KB



Aggiungo... in tali dispositivi, anche se dal grafico risulta poco evidente, la curva di trasferimento, sotto una certo limite (dipende dal tipo di dispositivo) presenta un livello di tensione in uscita che segue il quadrato di quello in ingresso, mentre al di sopra la, curva di trasferimento risulta essere quasi lineare con una tensione risultante di uscita proporzionale a quella di ingresso... Per disegnare correttamente la scala in riferimento alle varie portate, è sufficiente far riferimento alla curva di trasferimento del detector relativamente al carico previsto (visto che il valore dei resistori in funzione delle varie portate dovrà necessariamente variare) ed applicare le necessarie compensazioni sempre tenendo in considerazione anche la temperatura di lavoro del device che tende a modificare la curva in questione.

Ripensando alla tua descrizione, volendo, si potrebbero anche utilizzare dei comunissimi rivelatori non zero bias, sfruttando la caduta dei resistori si potrebbe “confinare” la soglia di conduzione molto in basso sulla scala (non sò se mi sono spiegato bene, aumentando l' accoppiamento e di conseguenza il segnale in ingresso al diodo superando la soglia di conduzione per poi riabbassare tutto dopo con i resistori) utilizzando questa soluzione non puoi però sperare di superare un certo limite di potenza misurata, in quanto essendo marcato e non variabile l' accoppiamento con la linea, riesci a “comprimere” l' effetto soglia in basso con questo trucchetto ma oltre un certo limite di potenza superi la soglia di rottura del semiconduttore... volendo fare bene i compiti, opterei per la prima soluzione, anche in funzione della componentistica disponibile e delle sue caratteristiche.




Ciao Antonio,

ma alla fine, che tu sappia, sul wattmetro teleware quale tipo di soluzione hanno adottato riguardo alla diminuzione dell' effetto soglia ? É stato sufficiente “comprimere la scala in basso” con normali detector oppure insieme alle classiche correzioni hanno adottato anche l' utilizzo di detector zero bias ?


Ciao a Tutti, Dave.








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I0JX

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Inserito il - 31/01/2020 : 10:47:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
ix1ixg ha scritto:

ix1ixg ha scritto:

...

Attraverso l' utilizzo di zero bias Schottky diode detector, è possibile ottenere una scala praticamente priva dell' effetto soglia... il grafico che segue rappresenta la funzione di trasferimento di un simile device...

Immagine:

6,62 KB



Aggiungo... in tali dispositivi, anche se dal grafico risulta poco evidente, la curva di trasferimento, sotto una certo limite (dipende dal tipo di dispositivo) presenta un livello di tensione in uscita che segue il quadrato di quello in ingresso, mentre al di sopra la, curva di trasferimento risulta essere quasi lineare con una tensione risultante di uscita proporzionale a quella di ingresso... Per disegnare correttamente la scala in riferimento alle varie portate, è sufficiente far riferimento alla curva di trasferimento del detector relativamente al carico previsto (visto che il valore dei resistori in funzione delle varie portate dovrà necessariamente variare) ed applicare le necessarie compensazioni sempre tenendo in considerazione anche la temperatura di lavoro del device che tende a modificare la curva in questione.

Ripensando alla tua descrizione, volendo, si potrebbero anche utilizzare dei comunissimi rivelatori non zero bias, sfruttando la caduta dei resistori si potrebbe “confinare” la soglia di conduzione molto in basso sulla scala (non sò se mi sono spiegato bene, aumentando l' accoppiamento e di conseguenza il segnale in ingresso al diodo superando la soglia di conduzione per poi riabbassare tutto dopo con i resistori) utilizzando questa soluzione non puoi però sperare di superare un certo limite di potenza misurata, in quanto essendo marcato e non variabile l' accoppiamento con la linea, riesci a “comprimere” l' effetto soglia in basso con questo trucchetto ma oltre un certo limite di potenza superi la soglia di rottura del semiconduttore... volendo fare bene i compiti, opterei per la prima soluzione, anche in funzione della componentistica disponibile e delle sue caratteristiche.




Ciao Antonio,

ma alla fine, che tu sappia, sul wattmetro teleware quale tipo di soluzione hanno adottato riguardo alla diminuzione dell' effetto soglia ? É stato sufficiente “comprimere la scala in basso” con normali detector oppure insieme alle classiche correzioni hanno adottato anche l' utilizzo di detector zero bias ?


Ciao a Tutti, Dave.


Il Telewave (che è un strumento vecchiotto visto che lo posseggo da oltre 30 anni) non utilizza nessun circuito particolare per eliminare l'effetto soglia; consiste semplicemente una linea, un diodo e basta (ho lo schema elettrico ma non riporta il tipo di diodo, se schottky o germanio). Non c'è alcun circuito "moltiplicatore" che tenga la V sempre sopra la soglia del diodo.

Comunque se supponessimo che in corrispondenza a 0.2W (ovvero la tacca più piccola nella portata 5W f.s.) la tensione sul diodo sia 2V (e quindi ben sopra la soglia), allora in corrispondenza a 500W (ovvero alla massima potenza gestibile dal wattmetro) la tensione sul diodo sarebbe di 100V, valore ancora sopportabile anche se un pò al limite per diodi schottky o germanio.

Altro non mi viene in mente (non mi aiuta molto il grafico che è di tipo Voltout vs. Pin invece che Vout vs. Vin).

73, Antonio I0JX








Modificato da - I0JX in data 31/01/2020 10:49:11

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IN3ECI

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Nota: 

Inserito il - 31/01/2020 : 13:03:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IN3ECI Invia a IN3ECI un Messaggio Privato
I0JX ha scritto:
(...)Utilizza due normalissime linee di accoppiamento + diodo (rispettivamente per la diretta e per la riflessa), e le varie portate vengono ottenute mettendo delle resistenze di opportuno valore in serie allo strumento indicatore. (...)



ciao, io uso questo rosmetro. il concetto di funzionamento è lo stesso che descrivi tu ?















  Firma di IN3ECI 
FT-817 + Dolomiti.. what else ? http://www.in3eci.it IQRP 834 http://aprs.fi/#!mt=roadmap&z=16&ca...00&tail=3600

...VOLEVO CHIEDERE UNA COSA A QUELLI CHE SANNO SEMPRE TUTTO:L'HO CHIUSA LA MACCHINA ??

 Regione Trentino - Alto Adige  ~ Prov.: Bolzano  ~ Città: BOLZANO  ~  Messaggi: 4491  ~  Membro dal: 27/09/2009  ~  Ultima visita: 10/06/2022 Torna all'inizio della Pagina

I0JX

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Inserito il - 31/01/2020 : 13:58:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I0JX Invia a I0JX un Messaggio Privato
Dalle foto non si vede bene ma ci dovrebbe essere uno switch che commuta tra la modalità "potenza" e la modalità "ROS".

Nella modalità "potenza" lo strumento di sinistra indica la potenza diretta e quello di destra la potenza riflessa. Il potenziometro non dovrebbe avere alcun effetto sulla misura di potenza. Quindi il principio è lo stesso del Telewave sopra considerato, tranne che il Telewave, avendo un solo strumento, non può misurare simultaneamente potenza diretta e potenza riflessa.

Nella modalità "ROS" il potenziometro viene regolato in modo che lo strumento di sinistra vada a fondo scala, indipendentemente dalla potenza trasmessa. Lo strumento di destra segnerà allora il valore del ROS.

La modalità "ROS" è generalmente poco precisa (il valore di ROS tende a variare in funzione della potenza trasmessa) e veniva comunemente usata agli albori del radiantismo post WWII. Ed anche ai tempi della CB quando vi erano però due fattori che ne riducevano l'imprecisione, ovvero il lavorare a frequenza fissa (27 MHz) ed anche a potenza fissa (i 5W tipici dei baracchini).

73, Antonio I0JX








Modificato da - I0JX in data 31/01/2020 14:10:54

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ix1ixg

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Inserito il - 01/02/2020 : 18:48:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato



Il Telewave (che è un strumento vecchiotto visto che lo posseggo da oltre 30 anni) non utilizza nessun circuito particolare per eliminare l'effetto soglia; consiste semplicemente una linea, un diodo e basta (ho lo schema elettrico ma non riporta il tipo di diodo, se schottky o germanio). Non c'è alcun circuito "moltiplicatore" che tenga la V sempre sopra la soglia del diodo.



Si, avevo compreso il tipo di configurazione che intendevi e facevo appunto riferimento ai detector di tipo zero bias, in grado di lavorare al di sotto delle classica soglia che caratterizza i normali detector, modificando ulteriormente in queste condizioni, la propria curva di risposta... nonostante l' elevato range dinamico che li caratteristica e senza utilizzare ulteriore circuiteria rimane comunque buona norma fissare adeguatamente il punto di lavoro in funzione delle loro caratteristiche, della scala graduata che si desidera ottenere ed alla circuiteria che li segue (nel caso specifico, dello strumento a bobina mobile + relativi resistori)



Comunque se supponessimo che in corrispondenza a 0.2W (ovvero la tacca più piccola nella portata 5W f.s.) la tensione sul diodo sia 2V (e quindi ben sopra la soglia), allora in corrispondenza a 500W (ovvero alla massima potenza gestibile dal wattmetro) la tensione sul diodo sarebbe di 100V, valore ancora sopportabile anche se un pò al limite per diodi schottky o germanio.



Il range dinamico dovrebbe risultare intorno ai 34 dB...
In funzione delle caratteristiche dei detector zero bias ed al fatto che nel tuo strumento non si noti la benchè minima presenza dell' effetto soglia, è presumibile pensare ad un utilizzo degli stessi... per comodità, allego un grafico forse più chiaro del precedente e che chiaramente differisce per ogni tipo di dispositivo... la potenza di ingresso, come per il grafico precedente è relativa ai classici 50 Ohm.

In realtà il grafico che segue, quasi sicuramente, rappresenta la funzione di trasferimento di un diodo schottky zero bias a cui il bias è stato applicato... facendolo lavorare realmente a zero bias, perde sostanzialmente un po' di sensibilità (passa circa -50 a -25 dBm) mantenendo in linea di massima la forma della curva... purtroppo non ho altri riferimenti relativamente al grafico e la memoria è quella che è...

Immagine:

22,08 KB


Allego per curiosità, le misure relative al progetto di wattmetro specifico che ho realizzato con tandem match qualche anno fa utilizzando come detector un semplice 1n5711 fatto lavorare al limite delle sue possibilità... la potenza da misurare era quella di uno stadio finale per un massimo di 2.5 KW, misurando la curva di risposta e constatandone la linearità, la realizzazione della scala è risultata piuttosto semplice senza particolari accortezze.

Questo è il disegno della scala:

Immagine:

24,47 KB



Questa è la curva di trasferimento effettiva del detector al quale è stato applicato il carico reale dello strumento di misura, la traccia chiara indica la tensione in uscita dal diodo mentre la traccia con la RF rappresenta l' ingresso, i numerini indicano la posizione dell' ago relativamente alla scala sopra riportata... anche se la compressione inizia sotto i 25 W, in realtà inizia a presentarsi leggermente sopra questo valore, questo a causa della leggera tolleranza appositamente introdotta in modo da“ lasciare un po' di spazio” per poter inserire un trimmer per la calibrazione.

Immagine:

27,17 KB

Immagine:

23,36 KB


Gli accoppiatori a linee, come già scritto, se non adeguatamente compensati, mantengono una certa precisione di misura entro una certa porzione di banda, per questo esistono strumenti con tabelle dedicate, slug da scegliere o vernieri di calibrazione da regolare in funzione della frequenza scelta di utilizzo... una delle caratteristiche che li rendono preferibili ai classici accoppiatori di tipo tandem match a larga banda (nei quali andrebbero dimensionati con attenzione i trasformatori e la restante circuiteria), è la semplicità con la quale possono essere gestite grandi potenze, senza particolari problematiche...


Ciao a Tutti, Dave.








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IW0HPT

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Inserito il - 01/02/2020 : 19:13:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IW0HPT Invia a IW0HPT un Messaggio Privato
i miei 2 cent di contributo:
stamattina, noto negozio della capitale per acquistare due daiwa CN...beh mi sono stati sconsigliati in quanto , sue parole, due che aveva venduto a due persone diverse gli sono rientrati subito perchè pare sballassero la misura...ne aveva 10 in magazzino li ha provati tutti i restanti e ognuno ha dato una misura diversa su una certa prova...mi ha dirottato sul similare ad aghi incrociati ma Nissei serie TX








Modificato da - IW0HPT in data 01/02/2020 20:54:06

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IK4MDZ

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Inserito il - 01/02/2020 : 20:57:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK4MDZ Invia a IK4MDZ un Messaggio Privato
Dave, te lo ricordi l'OSKER SWR-200 RF POWER METER con la catenina che legava la tabella di per ogni frequenza e potenza ?
73' Franco








  Firma di IK4MDZ 
Franco
ex IW4APT dal 1977 al 1987


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I4YFC

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Inserito il - 01/02/2020 : 22:33:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I4YFC Invia a I4YFC un Messaggio Privato
IK4MDZ ha scritto:

Dave, te lo ricordi l'OSKER SWR-200 RF POWER METER con la catenina che legava la tabella di per ogni frequenza e potenza ?
73' Franco



Grande strumento !!!
Facile da usare e anche preciso, con due strumenti bei grossi e ben visibili.
Ogni Rosmetro veniva tarato e certificato singolarmnte col la sua tabella appunto legata con la catenina.
negli anni 70, a parte il BIRD che però ho sempre trovato molto scomodo e poco pratico (come molti oggetti "americani" che furoreggiavano più per "moda" che per la loro effettiva praticità), era lo strumento più lussuoso che si poteva comprare (io ne avevo, anzi, ne ho ancora 2) e costava circa 250mila lire...
E per leggere la potenza bastava regolare il nonio centesimale sulla scala indicata dalla tabella (dopo aver letto il ROS)
Inoltre, cosa non disprezzabile, poteva funzionare su linee a 50 o a 75 ohm....








Modificato da - I4YFC in data 01/02/2020 22:35:18

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ix1ixg

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Inserito il - 02/02/2020 : 17:36:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao a Tutti,

HPT, un po' come le radio, di 10 pezzi uguali non ne trovi 2 identici (almeno così era una 10ina di anni fà, non so se nel frattempo siano migliorati)... sostanzialmente non dipende da malfunzionamenti ma dalle calibrazioni fatte alla veloce... il rivenditore che citi potrebbe intraprendere 2 strade, la prima è farsi sostituire tutti gli strumenti e questo servirebbe a poco perchè tanto quelli nuovi arriverebbero con le stesse problematiche, la seconda è quella di assumere del personale tecnico in grado si eseguire questi banali interventi di ricalibrazione.

Franco, e come non ricordarselo... era uno strumento che faceva e forse trà gli amanti del vintage fa tutt' ora, tendenza... proprio come il vna oggi, ai tempi che furono rappresentava l' oggetto del desiderio...

Ciao a Tutti, Dave.








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IW0HPT

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Inserito il - 02/02/2020 : 18:03:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IW0HPT Invia a IW0HPT un Messaggio Privato
ix1ixg ha scritto:

Ciao a Tutti,

HPT, un po' come le radio, di 10 pezzi uguali non ne trovi 2 identici (almeno così era una 10ina di anni fà, non so se nel frattempo siano migliorati)... sostanzialmente non dipende da malfunzionamenti ma dalle calibrazioni fatte alla veloce... il rivenditore che citi potrebbe intraprendere 2 strade, la prima è farsi sostituire tutti gli strumenti e questo servirebbe a poco perchè tanto quelli nuovi arriverebbero con le stesse problematiche, la seconda è quella di assumere del personale tecnico in grado si eseguire questi banali interventi di ricalibrazione.

Franco, e come non ricordarselo... era uno strumento che faceva e forse trà gli amanti del vintage fa tutt' ora, tendenza... proprio come il vna oggi, ai tempi che furono rappresentava l' oggetto del desiderio...

Ciao a Tutti, Dave.

Ciao Dave, da quello che ho capito ha poi rifatto una prova simile con i Nissei e non sgarravano come i precedenti.... poi boh








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ix1ixg

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Inserito il - 02/02/2020 : 18:52:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao HPT,

il parametro da considerare maggiormente per valutare la qualità di questi strumenti amatoriali, riferendoci in questo contesto relativamente alla mera misura, è la precisione offerta nei vari punti della scala, se l' errore è distribuito linearmente rispetto ad essa, ritoccando la taratura, si ottiene una lettura pressochè perfetta entro tutto il range, se invece si riscontrano grosse differenze di precisione relativamente a posizioni differenti della scala, a quel punto non si può fare molto, se non eseguire una taratura in modo da distribuire l' errore in maniera per quanto possibile uniforme... per capire quale strumento sia realmente migliore di un altro, da questo punto di vista, bisogna essere sicuri di fare le misure con cognizione di causa (discorso generale intendiamoci... non conoscendolo, non mi riferisco certamente al venditore che citi o tantomento alle considerazioni adottate per eseguire le misure).

Ciao a Tutti, Dave.








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