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IK1PXM

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Inserito il - 02/09/2013 : 20:56:13  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
Oltre a partecipare alle varie discussioni in argomento, Mi sto dedicando per diletto allo sviluppo di un programma per un accordatore automatico.

Al momento punto a un dimostratore del funzionamento con prestazioni ridotte rispetto agli accordatori commerciali, ossia potenza anche solo di 50 - 100W e limitato ad accordi dai 40 ai 10 metri, realizzato con banchi di 5 + 5 relè invece che degli usuali 8 L +8 C e comandato da un pulsante.
La scheda Arduino Uno o 2009 ha un numero di uscite disponibile limitato a circa 10 uscite.

Se il dimostratore funzionerà in modo soddisfacente si potranno aggiungere circuiti per pilotare più uscite, misurare la frequenza e aggiungere la memorizzazione degli accordi effettuati.
Magari realizzare una versione QRO da 250 W e una con relè latch a basso consumo. Potrebbe poi essere composto da una unità stagna da esterno e una di comando con display.
Si possono poi studiare i vari interfacciamenti con differenti RTX.

Se proprio tutto va bene e rimane l'interesse, e si realizzeranno i circuiti stampati, provvederò a costruirmi un prototipo.

Sono un poco deluso dall'andamento delle varie discussioni cui partecipo in arifidenza e http://forum.arduino.cc ; mi sembrano poco concludenti, anche se non ci si puo' aspettare molto di più da discussioni in piazza (telematica).


Cerco un collega competente, interessato a realizzare un accordatore, che realizzi la parte hardware (bobine, rele con i circuti di pilotaggio, testina rosmetro, resistenze di carico di simulazione dell'antenna ).
Se avete già disponibile un accordatore con roller e condensatore motorizzati (e relativi feedback della posizione) posso adattare il programma.

Se mi darà evidenza fotografica della realizzazione, gli invierò, via mail privata, il programma. Non ritengo che il programma debba essere di dominio pubblico, ma che sia reso disponibile solo ai membri del team di sviluppo. In futuro, si potrebbe vendere il chip Atmel già programmato a chi lo chiede. Se poi programma meglio di me, che sono rimasto allo stile anni 80, posso rimanere a coordinare e scrivere solo le specifiche e il manuale di istruzioni.
Attendo, le vostre eventuali manifestazioni di interesse.


Marco IK1PXM












Modificato da - IK1PXM in Data 07/10/2013 14:11:01

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Marco
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i1hjt

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Inserito il - 02/09/2013 : 21:56:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i1hjt Invia a i1hjt un Messaggio Privato
Ciao, ho realizzato un lineare a valvole (non è proprio un accordatore....e non è qrp...) totalmente motorizzato che attualmente comando a distanza. Sto pensando di automatizzarlo ma il tempo è tiranno. Pensavo di memorizzare le posizioni dei variabili nelle varie bande, eventualmente su alcuni range di frequenza per ciascuna banda, per non complicarmi troppo la vita.
Se può essere utile al tuo banco di prova, se ne può parlare.
I condensatori variabili sono dotati di motore e potenziometro mentre la commutazione di banda è fatta con un grosso wafer ceramico, motorizzato anch'esso, con un contatto di segnalazione per ogni banda.

73, Alfeo I1HJT








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iw2ndh

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Inserito il - 02/09/2013 : 21:59:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iw2ndh Invia a iw2ndh un Messaggio Privato
Fallo con i motori passo passo, lascia stare i relè ;)
Buon lavoro !!!








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ix1ixg

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Inserito il - 02/09/2013 : 23:32:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao Marco,

ti rispondo molto brevemente, riuscire a mettere insieme gli interessi le idee ed i risultati che ogni uno desidera ottenere, non sempre è così semplice, basta poi magari un elemento o 2 che per svariati motivi perdono interesse o sono a corto di tempo ed ecco che il progetto va in cavalleria... se desideri creare qualcosa per te e desideri farlo in tempi rapidi, fallo corrispondere alle tue esigenze e realizzalo da solo... se invece ti solletica l' dea di lavorare in team devi prevedere tempi più dilatati per le ragioni che ti ho esposto sopra... riguardo relè e capacità, se un giorno mi venisse in mente di progettare un dispositivo tale, mi appoggerei sicuramente ad un roller ed ad una coppia di variabili sotto vuoto ad elevata capacità, caricando il grosso dell' escursione all' induttanza prevedendo una corsa minima dei condensatori per allungarne al massimo la vita, riguardo ai motori, considerando di voler mettere dei fine corsa, non utilizzerei dei passo ma dei motori classici con relativo ponte per l' inversione del senso di rotazione. In ogni caso buona realizzazione.


Ciao a Tutti, Dave.








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IK1PXM

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Inserito il - 13/09/2013 : 16:31:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato

Ho solo ricevuto un contaato da un OM della zona 5 interessato ad automatizzare un accordatore con role e condensatore motorizzato.
Io ho continuato a sviluppare il programma, di cui allego una descrizione d'uso.

73 a tutti Marco IK1PXM

13/9/2013
Bozza manuale uso dell' accordatore PXM

I contatti dei relè del banco di induttori sono di tipo normalmente chiusi, quelli del banco di condensatori sono normalmente aperti,
in modo che con l' accordatore disalimentato le bobine in serie e i condensatori in parallelo siano entrambi disinseriti e l'accordatore risulti escluso (riparranno presenti capacità e induttanze parassite).

Alla accensione, l'accordatore parte nella condizione di accordatore escluso, ossia induttanze cortocircuitate e capacità disinserite.
L'algoritmo dell'accordo del programma è modulare, al momento il campo valori dei comandi è limitato a 0-31, in quanto con banche di 5 relè ci sono 32 combinazioni. Cambiando un coefficiente da 31 a 255, e inserendo le uscite, si possono comandare banchi di 8 relè.

Gestione dei comandi impostati con il pulsante:
- premuto per un tempo breve esegue accordo automatico
- premuto per un tempo lungo esclude accordatore.
Il comando viene eseguito, non quando viene premuto, ma quando viene rilasciato il pulsante.


Significato codice lampeggio del LED spia:
- lettera "e" dopo accensione: accordatore in bypass
- accesa fissa accordo automatico riuscito
- accesa 50% accordo automatico in corso
- lettera "a" accordo automatico interrotto per time out
- lettera "n" accordo non fatto per ampiezza RF troppo bassa o elevata

L'accordo automatico avviene con le seguenti condizioni:
- ampiezza tensione forward maggiore di 1/4 della scala, ossia il TX deve esere in funzione.
- ampiezza tensione forward minore di 3/4 della scala, ossia il TX deve essere in bassa potenza,
- il valore di ROS deve essere maggiore di 1,2: se è gia in accordo non lo si ripete.


Comandi inviabili con il monitor seriale arduino all' accordatore (non tutti implementati):
a esegui accordo automatico
1 seleziona comando1 induttanze (esclude comando 2)
2 seleziona comando2 capacità (esclude comando 1)
+ incrementa valore del comando selezionato
- decrementa
v visualizza valori Vdir, Vref, ecc.
s commuta in simulazione
r commuta in reale
h configurazione connessione condensatore lato antenna ( R. antenna alta >50 ohm)
l configurazione connessione condensatore lato generatore ( R. antenna bassa < 50 ohm)
9 imposta il carico simulatore con RSC=25 e XSC=0
0 imposta il carico simulatore con RSC=100 e XSC=0
e escludi accordatore (L=0,C=0), utile in ricezione.

non ancora implementati:
f visualizza frequenza
m memorizza accordo e frequenza in EEPROM

Esempio di visualizzazioni sul monitor:
da scrivere.








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IZ1QXJ

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Inserito il - 16/09/2013 : 18:01:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ1QXJ Invia a IZ1QXJ un Messaggio Privato
Ciao Marco,
io penso che parecchi radioamatori siano interessati.
Purtroppo ognuno di noi ha delle esigenze un pò diverse.
Io ad esempio uso due motori, uno per il roller ed uno per il condensatore variabile.
Il roller và da 0,2 a 16uH ed il condensatore da 20 a 185pF.
Guardando le tabelle sono ai limiti per gli 80m mentre per le frequenze più alte dovrei farcela.
Per fare le frequenze più basse dovrei mettere in parallelo al condensatore variabile uno fisso da almeno qualche centinaia di pF.
Comunque io avevo cominciato un post in parallelo a questo:
http://www.arifidenza.it/forum/topi...IC_ID=223266
che mi riprometto di portare avanti.

73
Antonio








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IK1PXM

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Inserito il - 17/09/2013 : 08:52:24  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
Con queste mie descrizioni del progetto questa discussione assomiglia più a un blog (web log = diario in rete), spero che interressi qualcuno. 73 da Marco IK1PXM.

Verifica precisione L e C
Rispetto agli accordatori a variazione continua di induttanza e capacità, la variazione a gradini con peso binario 1 2 4 8 16 ecc presenta una criticità provocata dalla tolleranza dei componenti.

Nasce il problema di verificare che a causa delle tolleranze dei componenti non si verifichino gradini negativi, ossia passando da una capacità composta da 4 condensatori 10+20+40+ 80 = 150 pF a una di un singolo condensatore di 160 pF, in realtà a causa delle tolleranze (+/- 5%) i 150 siano +5% = 157 e i 160 siano -5% = 152.
Si incrementa il comando di valore di capacità, ma la capacità effettiva cala: l'algoritmo di accordo impazzisce!!.
Si possono misurare tutti i valori con un capacimetro/ induttanzimetro, ma questo strumento (o almeno quello economico in mio possesso a variazione di frequenza di un oscillatore) funziona attorno ai 100 kHz. Come faccio a essere sicuro che attorno alle frequenza di lavoro di 7-30 MHz, per effetto delle capacità/induttanze parassite i valori siano accettabili?
Ho trovato una soluzione elegante ed economica che dovrebbe funzionare:
Userò un oscillatore costituito da due porte CMOS invertenti (74HC04) avente nella rete di reazione il circuito risonante parallelo costituito dalle L e C commutate.
Con l'oscillatore a porte logiche, l'induttanza/capacità non ha bisogno di prese intermedie o avvolgimenti aggiuntive necessarie con oscillatori a semiconduttore tipo Colpitts, Hartley, Meissner.
L'uscita dell'oscillatore viene divisa per 16 con un 74HC4060N e applicata all'ingresso contatore della scheda Arduino. Con un programma di misura frequenza che ho già sviluppato, ne misuro la frequenza.
Avendo impostato un valore di capacità, posso fare variare da arduino i valori di induttanza e verificare che la frequenza vari correttamente, posso anche tabulare i valori visualizzandoli sul monitor seriale dell'ambiente di sviluppo.
Poi, simmetricamente, tengo costante l'induttanza e vario a step la capacità. Il tutto automaticamente e rapidamente sotto controllo del programma.
Tanto la misura della frequenza serve per memorizzare l'accordo, l'unico componente in più è l'integrato con le porte not.

Comando relè
Fino a ieri, avevo pensato di utilizzare direttamente 10 uscite di arduino per comandare i driver dei relè. Analizzando lo schema del KAT100 Elecraft, ho individuato l'integrato TPIC6B595 (costa circa 2 € e si ordina da Farnell): contiene 8 driver e uno shift register comandabile in modo seriale con tre fili (data, clock, strobe) con una uscita serie per pilotare altri integrati in cascata.
Quindi utilizzo 3 uscite al posto di 10, e posso pilotare 8+8 relè (poi per il dimostratore mi fermerò a 5+5). Ne ho ordinati due, quando arriveranno li proverò.









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IK1PXM

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Inserito il - 20/09/2013 : 13:04:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato

Integrati comando relè

Pensavo di adoperare l'integrato TPIC6B595 (costa circa 2 € e si ordina da Farnell): contiene 8 driver e uno shift register comandabile in modo seriale con tre fili (data, clock, strobe) con uscita serie per pilotare altri integrati in cascata. L'ho ordinato ma pare che non mi arrivi prima di tre settimane.
Per il prototipo, per non interrompere la progettazione/sperimentazione e magari perdere interesse nella realizzazione, ricorro alla seguente alternativa che utilizza due integrati, invece che uno:
74HC595AN 16 pin dip, come shift register + latch che comanda un ULN2003A 16 pin dip array di 7 darlington per pilotare i relè.
(potrei usare anche un ULN2803A 18 pin dip array di 8 darlington). I due integrati costano meno di 1 € ciascuno.


Ricerca dei condensatori adatti

Per i cinque valori li realizzarei con le seguenrti combinazioni:

10 pF 10 pF
20 pF 10 pF + 10 pF 2 in parallelo
40 pF 18 pF + 22 pF 2 in parallelo
80 pF 47 pF + 33 pF 2 in parallelo
160 pF 3* 47 pF = 159 3 in parallelo, oppure 150 + 10 2 in parallelo.

Purtroppo i condensatori ceramici facilmente disponibili sono da 63 VL , al massimo vanno bene per potenze di 5 W.
La tensione di lavoro è un paramentro imprecisio, forse si riferisce solo alla tensione continua massima di lavoro.
Per conoscere la potenza persa in un condensatore quando gli viene applicata una tensione alternata HF, occorre considerare la tangente di delta (tgd), che è indice delle perdite nel condensatore; tale valore viene fornito misurato a 1kHz, come varia alla frequenza di 10 MHz?.

Dalla tgd si ricava la resistenza serie di perdita dielettrica del condensatore, la quale, sotto tensione HF scalda e può giungere a fare fumare e danneggiare il condensatore.

Forse farei meglio a usare dei compensatori in aria, ma dove si trovano a basso costo?









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ix1ixg

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Inserito il - 20/09/2013 : 14:02:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao Marco,

per i caps vedi se qui:

http://stores.ebay.com/SOVCOM/CAPAC...fsub=3292308

trovi qualcosa che con qualche combinazione si avvicina al valore che cerchi... i vari door knob dovrebbero fare al caso tuo...

Ciao a Tutti, Dave.









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IZ1QXJ

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Inserito il - 20/09/2013 : 14:08:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ1QXJ Invia a IZ1QXJ un Messaggio Privato
L'ideale sarebbe usare condensatori in mica ad alta tensione (>100V).








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IK1PXM

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Inserito il - 21/09/2013 : 19:13:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
Saluto e ringrazio per i suggerimenti IZ1QXJ e Dave IX1IXG.



Dimensionamento induttori in aria.
----------------------------------------
Al momento non ho voglia di ordinare i nuclei amidon T94 -2 (rossi) (vedi documentazione KAT100 Electraft nel web) via web, e non li trovo nelle vicinanze.
Provo a realizzare le induttanze come bobine in aria.

Supponiamo diametro bobina 20 mm (in modo da avvolgerla su un tubo in plastica per impianti elettrici).
Diametro filo di rame compreso fra 1 e 1,5 mm. Un diametro maggiore è ancora piegabile facilmente?
Spaziatura fra le spire di 2 mm, in modo che fra le spire rimanga uno spazio di aria di 0,5 - 1 mm secondo il diametro del filo per ridurre le capacità parassite.
Reofori lunghi ciascuno 1/2 diametro bobina + 1,5 cm.
Stirando la bobina aumenta H e si riduce l'induttanza.
Schiacciando la bobina si riduce H e aumenta l'induttanza.
Lunghezza filo = 3,14 * 2 cm * Nspire + 2 * 2,5 = 6,3 * nspire + 5 centimetri.

Calcolando con BobCal 2.0 ho ottenuto la seguente tabella:

L uH Nspire H mm Lunghezza filo
0,2 3 8 24
0,4 4 8 30
0,8 7 14 49
1,6 11 22 75
3,2 19 38 125

Cerco qualcuno che abbia voglia di rivedere e confermare i calcoli e magari di costruire qualche bobina per vedere se l'induttanza effettiva è prossima a quella voluta.



Ancora ricerca condensatori
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non ho ancora trovato dei condensatori adatti.
Mi è venuto in mente di realizzarli come condensatori a faccie piane parallele con del laminato FR4 (vetronite) a doppia faccia (quello per circuiti stampati). La tensione di isolamento dovrebbe essere di qualche migliaio di volt. Le perdite dielettriche dovrebbero essere trascurabili fino a 30 MHz.
Ho disponibile un pezzo di laminato con spessore 1,6 mm: ho rilevato che una lastra 30 x 6 cm = 180 cm2 presenta una capacità di circa 200 pF ( circa 1 pF per cm2).
Troppo poco, vengono condensatori troppo ingombranti e di superficie troppo estesa.

Si dovrebbe provare con laminato con spessore 0,5 mm: avrebbe una capacità tripla per cm2 ( circa 3 pF per cm2).
I reofori (fili connessione) si saldano alla superficie delle faccie.
40 pF = superficie di 3 * 4 cm, mi pare accettabile.
Si dovrebbe potere mettere due condensatori affiancati in parallelo, collegando fra loro le due faccie esterne e le due interne.
Poi si possono mettere in parallelo due condensatori in parallelo.

2 da 40 in parallelo = 80 pF; 2 da 80 in parallelo = 160 pF. Le faccie esterne si connettono a massa, le altre (lato caldo RF) ai contatti dei relè.

Qualcuno ha tempo e il laminato con spessore 0,5 mm per provare a realizzare quattro condensatori da 40 pF e comunicarmi i risultati?.









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Marco
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iw2ndh

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Inserito il - 21/09/2013 : 22:31:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iw2ndh Invia a iw2ndh un Messaggio Privato
Anche se non sono propio quello che cerchi,
guarda che belli ed economici http://www.schubert-gehaeuse.de/prod04.htm
Produttore incontrato in fiera in germania….








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IK1PXM

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Inserito il - 30/09/2013 : 19:21:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
Lentamente, ma sto proseguendo nel progetto.
Posto l'immagine del breadboard di pilotaggio dei relè.


Immagine:

162,56 KB








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IZ1DNJ

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Inserito il - 01/10/2013 : 02:03:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ1DNJ Invia a IZ1DNJ un Messaggio Privato
Ciao Marco, IK1PXM,

ho letto con interesse il tuo nascente progetto e potrei darti una mano con la parte hardware: condensatori, induttanze in aria e toroidali, ecc.
Dispongo di una piccola officina meccanica da hobbysta ben attrezzata con fresa e tornio per metalli, ecc.
Dispongo di strumentazione di precisione per la parte elettronica.
Sono mediamente afferrato sulla programmazione con Arduino.
Potremmo anche incontrarci, visto che siamo abbastanza vicini.
L'unica cosa che, a mio parere e nello spirito di OM autocostruttore e Arduinese, il progetto deve essere open source ed a disposizione di tutti senza fini di lucro.

Cordiali saluti.
Claudio, IZ1DNJ








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La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
Albert Einstein


Iscritto alla sezione A.R.I. di ASTI

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IZ1QXJ

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Inserito il - 01/10/2013 : 09:23:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ1QXJ Invia a IZ1QXJ un Messaggio Privato
73 + cordiali a tutti,
Mi permetto di spezzare una lancia in favore di IK1PXM in quanto è uno dei pochi che mette sempre il codice in comune in vero spirito HAM.

Io sto continuando col mio progetto parallelo con condensatore variabile e roller ma è piuttosto lento e rischio di bruciare i finali hi...
Dovrei fare in modo di trovare l'accordo in bassa potenza e poi commutare su High power ma si complicano le cose.

Ciao
Antonio








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IK1PXM

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Inserito il - 01/10/2013 : 22:28:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
Messa a disposizione nel " pubblico dominio" del software sviluppato
--------------------------------------------------------------------------------

Il software è quel bene (progetto, prodotto, merce?) che assomiglia di più alla conoscenza:
Globalmente, più persone la posseggono, più ne creano di nuova, e incrementano il benessere economico della Nazione.
Singolarmente, la conoscenza ha valore economico prima di trasmetterla, subito dopo non vale più nulla.

Distinguerei fra programmi eseguibili e programmi sorgenti e programmi applicativi per PC e programmi inglobati (enbedded) in un apparato, come quelli sviluppati nell'ambiente Arduino per microcontrollori Atmel.
I programmi per microcontrollori, sono di solito destinati ad avere scarsa diffusione ( una serie di 2, 10 , 50 esemplari), e richiedono lunghe verifiche dell'apparecchiatura in cui sono inseriti.

Sono incerto e perplesso:
Per programmi applicativi enbedded (Arduino) seguirei la seguente via:

Metterei a disposizione del pubblico dominio, ossia a tutti indiscriminatamente il sorgente di pezzi del programma, in modo da permettere a chi ha voglia di imparare, di studiarli, capirne il funzionamento ed eventualmente integrarli in un proprio programma e migliorarli.

Posso mettere a disposizione il sorgente del programma completo ossia un prodotto software, a singole persone che lo chiedono, non a tutti senza sapere chi lo riceve. Corro il rischio che avendolo disponibile lo adoperino per un loro prodotto, che producono e vendono, senza fornirmi alcuna riconoscenza. Almeno vorrei sapere a chi lo ho dato.
Io ho speso decine (forse anche centinaia) di ore nello sviluppo, e mi sentirei defraudato.

Potrei mettere a disposizione il programma eseguibile (non modificabile dal ricevente), mantenendone la gestione delle modifiche ossia la manutenzione. Ma mi pare che con le ultime versioni di Arduino non sia più possibile (facilmente) farlo.

Potrei vendere un chip microcontrollore con precaricato il programma, è anche più semplice per chi lo utilizaa senza essere un programmatore. Ma tutto ciò che si vende (anche se per poco) deve essere garantito e in un ambiente embedded non è facile distinguere se un malfunzionamento è dovuto al programma o all'hardware o a incomprensioni nelle prestazioni e nel funzionamento.
Come esempio: l'accordatore automatico non accorda bene, il cliente è insoddisfatto: dipende dall'antenna?, da un malfunzionamento software ( bug, baco)?, dalle bobine mal montate che si accoppiano fra loro, magari scambiate fra loro? Come si fa a capire quale è la causa?

Per aiutare a discriminare, occorre scrivere un manuale di installazione e utilizzo dettagliato, cosa che richiede tempo, e non è neppure tanto divertente.
Per il momento diffondo il programmino di pilotaggio dei 74HC595AN per le uscite per i relè dell'accordatore. Poi si vedrà.

// 1/10/2013 programma prova pilotaggio uscite con shift register
const int led = 13;//LED lampeggio per segnalare CPU viva

//indirizzi piedini pilotaggio 74HC595
const int data = 9;
const int strob = 8;
const int clock = 10;
//const int oe = 11;//output enable

int nu;
byte num,num1;
boolean LEDoff;//stato LED lampeggio

void setup()
{ Serial.begin(19200);

//settaggio segnali pilotaggio 74HC595
pinMode(data, OUTPUT);
pinMode(clock, OUTPUT);
pinMode(strob, OUTPUT);
// pinMode(oe, OUTPUT);//non adoperato

pinMode(led, OUTPUT);

driver_n2_595(0); //come reset iniziale comanda tutte le uscite alte (LED spenti)
delay(1000);
}

int pattern =3;//imposta 1 o 2 o 3 o 4 o 5 per selezionare la sequenza di lampeggio
void loop()
{
sono_vivo();
//num1= 64; num =1;
// dato = 0; pilota_shift(0); //come reset iniziale comanda tutte le uscite alte (LED spenti)

switch ( pattern)
{ case 1: num<<=1; if (num == 0) { num=1;} num1 = num; break; //sposta un led acceso alla volta
case 2: num1<<=1; if (num1 == 0) { num1=1;} num = 255 & (~num1); break; //sposta un led spento alla volta
case 3: num++; if (num > 127) { num=0;} num1 = num; break; //conta in binario fino a 127
case 4: num =0; num1 = num; break; // tutti zero
case 5: num =255; num1 = num; break;// tutti a uno
}
nu = num1 + num*256; //num1 e num devono essere byte (<=255)
driver_n2_595(nu);
delay(500); // waits for a moment
}

void driver_n2_595(int dato) //dato è un numero intero corrispondente alle 16 uscite da comandare.
/* Shift Out Data * (copyleft) 2005 K3, Malmo University * @author: David Cuartielles, Marcus Hannerstig
* @hardware: David Cuartielles, Marcos Yarza * @project: made for SMEE - Experiential Vehicles
* Modificato e adattato il 1/10/2013 da Marco Ducco IK1PXM a 16 bit e provato con: due "8-stage parallel output
shift register with latched 3 state output" 74HC595AN in cascata.
*/
{
for (int cnt = 16; cnt > 0; cnt--)
{ digitalWrite(data, dato & 01); //Serial.write((dato & 01) + 48);
dato=dato>>=1;//sposta a destra di un passo
digitalWrite(clock, LOW);
delayMicroseconds(20);
digitalWrite(clock, HIGH);
delayMicroseconds(50);
digitalWrite(clock, LOW);
//digitalWrite(oe, HIGH);
}
//digitalWrite(oe, LOW);
digitalWrite(strob, HIGH);
delayMicroseconds(50);
digitalWrite(strob, LOW);
delay(20); // Serial.write(10); Serial.write(13);
}


void sono_vivo() //fa lampeggiare il LED pin 13 su Arduino
{ if (LEDoff) {LEDoff= false; digitalWrite(led, HIGH);}else{ digitalWrite(led, LOW);LEDoff= true;}
}

73 a tutti, ma in particolare agli ultimi lettori:
Claudio IZ1DNJ( ti contatterò), Antonio IZ1QXJ (auguri x accordatore).









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iw2ndh

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Inserito il - 02/10/2013 : 10:07:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iw2ndh Invia a iw2ndh un Messaggio Privato
Hai focalizzato il problema del software…
Una soluzione sembra esista e funzioni, quella della Apple.
Il software te lo quasi regalano, pero' per farlo funzionare devi comprare il loro hardware ed è molto piu' caro degli altri.
Ma perchè riesce a vendere ? Perchè le cose funzionano.
Per Arduino io credo che ci siano 2 livelli di utenti, quelli soft che si arrangicchiano e quelli hard che ci programmano bene.
Chiudere un programma in Arduino ha senso ?
Gli utenti soft lo apprezzano aperto, ma certo non vanno a farti concorrenza.
Si metterebbero a copiarti l'hardware per poi al primo bug buttare tutto ?
Gli hard se lo fanno da soli, al massimo gli hai risparmiato 2 orette di lavoro…
BOH!!!!










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IK1PXM

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Inserito il - 03/10/2013 : 10:00:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
Condivido il messaggio di IW2NDH. io purtroppo mi colloco a metà strada fra i soft e gli hard. Quanto al tempo di sviluppo di un programma, la mia esperienza QRL è che i programmi delle attività vanno (quasi) sempre in ritardo e che le ore spese sono sempre > del preventivato.
Ora vi rallegro con una foto di un bruttissimo montaggio prototipale di due induttori dell'accordatore: è la dimostrazione che devo passare ai toroidi. Serve solo a validare l'oscillatore e la auto misura della frequenza.

73 a tutti



Immagine:

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IZ1DNJ

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Inserito il - 03/10/2013 : 12:29:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ1DNJ Invia a IZ1DNJ un Messaggio Privato
Ciao Marco,
in merito ai toroidi, hai già fatto la valutazione sul tipo? e quanto deve essere l'induttanza?

Forse posso aiutarti poiché di toroidi, Amidon, ne ho di diversi tipi, anche grossi per potenze alte.
Sono quelli avanzati dalla mia esperienza del match per la Eco 7+

Saluti.
Claudio F.








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La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
Albert Einstein


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IK1PXM

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Inserito il - 03/10/2013 : 17:40:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
x Claudio IZ1DNJ

Il tipo di toroidi era già indicato nei messaggi precedenti.
Lo trascrivo:

"Al momento non ho voglia di ordinare i nuclei amidon T94 -2 (rossi) (vedi documentazione KAT100 Electraft nel web) via web, e non li trovo nelle vicinanze. ".

Non servono di granda potenza.

Anche il valore di induttanza era riportato: da 3, 1.6, 0.8, 0.4, 0.2 uH,
ma basta siano in sequenza con peso binario: 1 2 4 8 16

Elencami quell in tuo possesso









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IZ1DNJ

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Inserito il - 06/10/2013 : 19:10:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ1DNJ Invia a IZ1DNJ un Messaggio Privato
Ciao Marco,
sono rientrato ora dal fine settimana dove sono stato sul Lago Maggiore per una regata.
Ho guardato tra le mie scartoffie ed ho reperito alcuni toroidi 94-2.
Li vuoi così o devo avvolgerteli?
Disponi di un misuratore per induttanze?
Cordiali saluti.
Claudio, IZ1DNJ








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Inserito il - 07/10/2013 : 13:30:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
Messa a disposizione nel " pubblico dominio" del software sviluppato
--------------------------------------------------------------------------------
Rileggendo le frasi del mio precedente messaggio, le ho trovato poco chiare;le correggo sperando di migliorarne la comprensione:

Il software è quel bene che assomiglia di più alla conoscenza:
A livello di gruppo, più persone si scambiano la conoscenza più singolarmente l'aumentano.
Se di due persone, ognuno ha una idea, e se la scambiano, dopo lo scambio ognuno ha due idee.
A livello del singolo, la conoscenza ha valore economico prima di trasmetterla, subito dopo non vale più nulla.









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Inserito il - 20/10/2013 : 16:42:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato

Aggiorno sullo sviluppo del progetto.
Ho montato i banchi di 5 induttori e di 5 consensatori:
0,25 0,5 1 2 4 uH e 10, 20, 40, 80, 160 pF.
Li ho connessi all'oscillatore con 74HC04 e faccio misurare la frequenza dallo stesso Arduino e visulaizzare sul sistema di sviluppo.

Come temevo, ho incontrato un problema:
l'andamento della capacità è lineare con il comando, mentre quello dell'induttanza presenta delle ondulazioni con scostamenti fino del 5 % rispetto al valore ideale.:
si direbbe che gli induttori si accoppino fra loro.

Segue in un messaggio sucessivo.








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Inserito il - 20/10/2013 : 16:52:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
Solo per sollecitare la curiosità, allego un tabulato di una misura del banco di induttori.


comando capacita: 8
31 freq memorizz 4952 kHz
N ; val teor ; freq MHz ; val effett ; dif ; scostam
0.00 ; 0.00 ; 26.50 ; 1.08 C/L residua
1.00 ; 1.00 ; 22.35 ; 0.46; 0.46 ; 0.54
2.00 ; 2.00 ; 16.13 ; 1.91; 1.45 ; -0.45
3.00 ; 3.00 ; 14.98 ; 2.39; 0.48 ; 0.52
4.00 ; 4.00 ; 11.93 ; 4.42; 2.03 ; -1.03
5.00 ; 5.00 ; 11.48 ; 4.85; 0.44 ; 0.56
6.00 ; 6.00 ; 10.53 ; 5.99; 1.13 ; -0.13
7.00 ; 7.00 ; 10.23 ; 6.41; 0.43 ; 0.57
8.00 ; 8.00 ; 9.39 ; 7.82; 1.41 ; -0.41
9.00 ; 9.00 ; 9.15 ; 8.28; 0.46 ; 0.54
10.00 ; 10.00 ; 8.61 ; 9.51; 1.23 ; -0.23
11.00 ; 11.00 ; 8.44 ; 9.94; 0.42 ; 0.58
12.00 ; 12.00 ; 7.77 ; 11.94; 2.00 ; -1.00
13.00 ; 13.00 ; 7.61 ; 12.47; 0.53 ; 0.47
14.00 ; 14.00 ; 7.25 ; 13.88; 1.42 ; -0.42
15.00 ; 15.00 ; 7.13 ; 14.39; 0.51 ; 0.49
16.00 ; 16.00 ; 6.60 ; 16.98; 2.60 ; -1.60
17.00 ; 17.00 ; 6.51 ; 17.45; 0.47 ; 0.53
18.00 ; 18.00 ; 6.29 ; 18.79; 1.33 ; -0.33
19.00 ; 19.00 ; 6.23 ; 19.19; 0.40 ; 0.60
20.00 ; 20.00 ; 5.95 ; 21.12; 1.93 ; -0.93
21.00 ; 21.00 ; 5.89 ; 21.59; 0.47 ; 0.53
22.00 ; 22.00 ; 5.73 ; 22.88; 1.29 ; -0.29
23.00 ; 23.00 ; 5.67 ; 23.35; 0.48 ; 0.52
24.00 ; 24.00 ; 5.52 ; 24.73; 1.38 ; -0.38
25.00 ; 25.00 ; 5.47 ; 25.20; 0.47 ; 0.53
26.00 ; 26.00 ; 5.34 ; 26.50; 1.30 ; -0.30
27.00 ; 27.00 ; 5.30 ; 26.96; 0.46 ; 0.54
28.00 ; 28.00 ; 5.14 ; 28.69; 1.73 ; -0.73
29.00 ; 29.00 ; 5.10 ; 29.19; 0.49 ; 0.51
30.00 ; 30.00 ; 4.99 ; 30.53; 1.34 ; -0.34
31.00 ; 31.00 ; 4.95 ; 31.03; 0.50 ; 0.50



Immagine:

150,72 KB








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iz2hfg

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Inserito il - 20/10/2013 : 17:48:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iz2hfg  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di iz2hfg Invia a iz2hfg un Messaggio Privato
IK1PXM ha scritto:


Aggiorno sullo sviluppo del progetto.
Ho montato i banchi di 5 induttori e di 5 consensatori:
0,25 0,5 1 2 4 uH e 10, 20, 40, 80, 160 pF.
Li ho connessi all'oscillatore con 74HC04 e faccio misurare la frequenza dallo stesso Arduino e visulaizzare sul sistema di sviluppo.

Come temevo, ho incontrato un problema:
l'andamento della capacità è lineare con il comando, mentre quello dell'induttanza presenta delle ondulazioni con scostamenti fino del 5 % rispetto al valore ideale.:
si direbbe che gli induttori si accoppino fra loro.

Segue in un messaggio sucessivo.


Caro Marco,
Posiziona le induttanze a 90° tra loro e vedi cosa accade..........










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73 de Franco, IZ2HFG
SWL I2-1794
- Alla prima luce del quinto giorno, all'alba, guarda ad Est.....
- Habere non haberi!
- So di non sapere!
- Sono sempre pronto ad imparare, non sempre a lasciare che mi insegnino.
- Contro la stupidità, neanche gli dei possono lottare con successo.
=-> NO MSG PRIVATI <-=
QRZ:
https://www.qrz.com/db/iz2hfg
WebSite:
https://iz2hfg.jimdo.com
QSL:
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e-mail:
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((((73))))

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Inserito il - 21/10/2013 : 10:34:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
Ringrazio IZ2HFG per il consiglio, che ho seguito.

Vi aggiorno con un bel grafico, che spiega più di una tabella:
Si vede che l'induttore di peso 1 ( da 0,25 uH) ha meno induttanza del dovuto: passando da un numero pari a uno dispari l'induttanza complessiva non crese a sufficieza.

L'induttore da peso 16 è leggermente maggiore del dovuto: la seconda parte della curva è piu alta della prima metà.



Immagine:

65,03 KB








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Inserito il - 26/10/2013 : 09:57:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato

Ho appena aperto nel forum Domende/Risposte la discussione " configurazione accordatori" da cui mi aspetto ricevere risposte a un mio quesito.
Aspetto info tnx. 73 a Marco.








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Inserito il - 18/11/2013 : 20:37:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato

Il mio progetto prosegue sempre più lentamente, ma prosegue.
Ho realizzato un rosmetro a ponte di resistenze che funziona con il mio generatore che fornisce circa 1 Veff (per lo sviluppo del SW non mi è comodo usare il TXHF).
I rosmetri normali per funzionare necessitano di una potenza di almeno 5 .. 20 W.
Allego schema elettrico manoscritto.

73 a tutti


Immagine:

199,74 KB








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Inserito il - 18/11/2013 : 21:57:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iw2ndh Invia a iw2ndh un Messaggio Privato
Scusa ma perchè usi il ponte ?
Cmq da prove fatte (e ne ho fatte te lo assicuro) con l'analizzatore d'antenna
il ponte ha una pprecisione che è MOLTO variabile in base al segnale del generatore...vorrei sbagliarmi ma secondo me sei sulla strada sbagliata...ovvio è un consiglio, non un giudizio.
73 Luca









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Inserito il - 21/11/2013 : 18:11:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
Luca,
concordo con te che un rosmetro con accoppiatore direzionale a trasformatori o nucleo binoculare e amplificatore logaritmico differenziale AD8302 ha migliori prestazioni.

A me serve un esemplare unico, provvisorio per lo sviluppo del SW.
L'ho realizzato con quanto avevo disponibile e con la mia scarsa capacità realizzativa.

Concordo che con tensioni inferiori al volt, la caduta di tensione nei diodi non è trascurabile e crea forti imprecisioni.
Ho ridotto l'imprecisione compensando nel programma la caduta di tensione con una spezzata passante peri punti: (0,0) (0.2,0.16) (1.4,0.35) .. oltre i 1,4 V la correzione è fissa a 0.35 V.

Allego un tabulato di risultati che mostrano gli errori presenti.

//test rosmetro e misura frequenza 21/11/2013
/* Esempi di risultati:
generatore Si570 con filtro passa basso 18 MHz inserito
kHz=10000 V_i=1.78 V_s=0.87 V_u=1.76 rifl=0.98 ros=93.88 Rc_ros=4412 / 1 V_u/i =0.99 Zcr=4347 x=319 aperto

kHz=9999 V_i=1.50 V_s=0.23 V_u=1.00 rifl=0.31 ros=1.88 Rc_ros=88 / 25 V_u/i =0.66 Zcr=92 x=41 100 ohm

kHz=10000 V_i=1.39 V_s=0.02 V_u=0.70 rifl=0.03 ros=1.05 Rc_ros=49 / 45 V_u/i =0.50 Zcr=47 x=27 50 ohm

kHz=9999 V_i=1.29 V_s=0.15 V_u=0.44 rifl=0.23 ros=1.59 Rc_ros=75 / 30 V_u/i =0.34 Zcr=24 x=17 25 ohm
kHz=9999 V_i=1.26 V_s=0.22 V_u=0.38 rifl=0.34 ros=2.05 Rc_ros=96 / 23 V_u/i =0.30 Zcr=20 x=15 20 ohm

IC-725 in AM potenza minima con attenuatore
kHz=10019 V_i=3.66 V_s=1.94 V_u=3.65 rifl=0.99 ros=19.99 Rc_ros=940 / 2 V_u/i =0.99 Zcr=999 x=465 open
kHz=10019 V_i=3.36 V_s=0.63 V_u=2.33 rifl=0.37 ros=2.19 Rc_ros=103 / 21 V_u/i =0.69 Zcr=106 x=45 100 ohm
kHz=10019 V_i=3.21 V_s=0.04 V_u=1.74 rifl=0.03 ros=1.06 Rc_ros=50 / 44 V_u/i =0.54 Zcr=56 x=30 50 ohm
kHz=10019 V_i=3.05 V_s=0.49 V_u=1.11 rifl=0.32 ros=1.94 Rc_ros=91 / 24 V_u/i =0.36 Zcr=27 x=18 25 ohm
kHz=10019 V_i=3.00 V_s=0.63 V_u=0.93 rifl=0.42 ros=2.44 Rc_ros=115 / 19 V_u/i =0.31 Zcr=21 x=15 20 ohm
kHz=10019 V_i=3.11 V_s=0.27 V_u=1.35 rifl=0.17 ros=1.42 Rc_ros=67 / 33 V_u/i =0.43 Zcr=36 x=23 33 ohm

kHz=15000 V_i=2.24 V_s=1.21 V_u=2.37 rifl=0.99 ros=19.99 Rc_ros=940 / 2 V_u/i =1.06 open
kHz=15000 V_i=2.14 V_s=0.39 V_u=1.42 rifl=0.36 ros=2.14 Rc_ros=101 / 22 V_u/i =0.66 Zcr=92 x=41 100
kHz=15000 V_i=2.20 V_s=0.03 V_u=1.11 rifl=0.03 ros=1.06 Rc_ros=50 / 44 V_u/i =0.51 Zcr=48 x=28 50
kHz=15000 V_i=2.16 V_s=0.34 V_u=0.74 rifl=0.31 ros=1.91 Rc_ros=90 / 25 V_u/i =0.34 Zcr=25 x=17 25
kHz=15000 V_i=2.13 V_s=0.44 V_u=0.63 rifl=0.41 ros=2.40 Rc_ros=113 / 20 V_u/i =0.30 Zcr=20 x=15 20
kHz=15000 V_i=2.17 V_s=0.16 V_u=0.90 rifl=0.15 ros=1.34 Rc_ros=63 / 35 V_u/i =0.42 Zcr=34 x=22 33

Si osserva che con IC-725 la precisione è migliore per merito della maggiore tensione di alimentazione.

Spiegazioni:
V_i Vdc tensione ingresso rosmetro
V_s Vdc tensione di squilibrio del ponte di resistori di 47 ohm
V_u Vdc tensione uscita rosmetro

rilfl = 2.* V_s/V_i coefficiente riflessione rispetto a 47 ohm
ros = (1 + rifl)/(1-rifl) ros riferito
Rc_ros resistenza carico (nella ipotesi di carico puramente resistivo) due valori possibili: Ro*ros , R0/ros
rapp = V_u/V_1
Zcr = R = R0*rapp/(1-rapp) impedenza carico nell'ipotesi di carico puramente resistivo
x = impedenza carico nell'ipotesi di carico puramente reattivo



73 a tutti








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iw2ndh

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Ciao,
Ci ho buttato via 1 mese e passa con i diodi per fare l'analizzatore d'antenna e
poi ho mollato perchè sono troppo imprecisi e sensibili ai disturbi.
Cmq senza tirarsi matti, la base è un accoppiatore direzionale senno' non esci piu'.
Se non vuoi usare troppa potenza, prendi lo schema di un rosmetro qrp (anche lui ha i diodi, ma funziona) gli butti dentro qualche watt per le prove, e poi lo cambierai quando il software è finito.
Pero' è un consiglio nè :P








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IK1PXM

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Inserito il - 24/11/2013 : 14:43:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
Ho finalmente assemblato il dimostratore dell'accordatore.
non riesco al allegare l'immagine, per vederla provate ad andare su:

http://forum.arduino.cc/index.php?topic=169599.300








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Marco
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IV3HHQ

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Inserito il - 24/11/2013 : 15:01:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IV3HHQ Invia a IV3HHQ un Messaggio Privato
Ciao
Volevo chiederti i rele' che hai usato sono bistabili (latch)?
come quelli usati nel T1


http://www.panasonic-electric-works...07_en_gn.pdf

Cosi' non consuma batterie.

73 de IW3RIM








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.

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IK1PXM

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Inserito il - 24/11/2013 : 20:11:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
x IW3RIM:

No, non ho usato relè bistabili.
I relè bistabili, di solito sono di piccola potenza (I contatti 1 A) sono ottimi per il QRP portatile
proprio perchè non assorbono corrente a regime.
Per contro hanno due bobine e si comandano con due uscite (il doppio rispetto ai relè monostabili a riposo).

Ho adoperato relè Finder con contatti da 10 A.

L'accordatore della foto (elecraft 2004) è bello. Si osserva che adopera banchi da 7 L/C
più un rele per la deviazione dei C lato generatore/carico.

73
Marco








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IK1PXM

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Inserito il - 26/12/2013 : 13:40:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
Il mio sviluppo dell'accordatore prosegue lentamente.
Racconto un inconveniente riscontrato e risolto che potrebbe presentarsi anche in altre applicazioni.

Mi ero accorto che frequentemente l'accordo funzionava male. Anche in telecomando, comandando una variazione di capacità il ROS non variava e tornando al comando precedente non ritrovavo lo stesso valore.

Dopo vari tentativi, addebitando prima la causa e mutui accoppiamente fra le bobine, saldature fredde e cablaggi lunghi, ho poi trovato che il contatto normalmente aperto del rele' che inserisce il condensatore da 20 pF faceva un contatto elettrico saltuario.


Ho realizzato delle connessioni volanti con una lampadina da 12 V 3 W e ho fatto in modo che i contatti di tutti i relè la accendessero, cosi' facendo ho bruciato rimuovendolo lo strato di ossido che si era creato sui contatti.
L'accordatore ha ripreso a funzionare correttamente !!!

La tensione relativamente elevata (12 V) e la corrente elevata ( 0,25 A) hanno bruciato lo strato di ossido, magari spesso solo soli pochi micron!


Non è un fatto nuovo, avrei dovuto arrivarci molto prima!

Le pratiche di progetto per impianti industriali prevedono:
- adoperare di preferenza contatti normalmente chiusi.
- usare una tensione di almeno 24 V per alimentare i contatti, in modo da bruciare lo strato di ossido che si può creare negli anni.
La "vecchia" ENEL negli anni 80 al culmine della sua capacità di spesa, prescriveva una tensione ai capi dei contatti di 50 V (come usata nelle centrali telefoniche elettromeccaniche) , poi per risparmiare si è accontentata dei 24 V.

Nell'accordatore ho fatto di tutto per espormi al problema:
- fino ad ora adopero un generatore RF che fornisce al massimo 2 V.
- adopero relè dentro calotta in plastica non stagna
- i relè sono anche di recupero.

Probabilmente quando eseguirò l'accordo con una potenza del TX di 5-10 W la tensione sarà sufficiente a pulire i contatti.

Vi è mai capitato qualcosa di simile??












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iw1au

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Inserito il - 01/01/2014 : 16:54:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iw1au  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  iw1au Invia a iw1au un Messaggio Privato
IK1PXM ha scritto:

Il mio sviluppo dell'accordatore prosegue lentamente.
Racconto un inconveniente riscontrato e risolto che potrebbe presentarsi anche in altre applicazioni.

Mi ero accorto che frequentemente l'accordo funzionava male. Anche in telecomando, comandando una variazione di capacità il ROS non variava e tornando al comando precedente non ritrovavo lo stesso valore.

Dopo vari tentativi, addebitando prima la causa e mutui accoppiamente fra le bobine, saldature fredde e cablaggi lunghi, ho poi trovato che il contatto normalmente aperto del rele' che inserisce il condensatore da 20 pF faceva un contatto elettrico saltuario.


Ho realizzato delle connessioni volanti con una lampadina da 12 V 3 W e ho fatto in modo che i contatti di tutti i relè la accendessero, cosi' facendo ho bruciato rimuovendolo lo strato di ossido che si era creato sui contatti.
L'accordatore ha ripreso a funzionare correttamente !!!

La tensione relativamente elevata (12 V) e la corrente elevata ( 0,25 A) hanno bruciato lo strato di ossido, magari spesso solo soli pochi micron!


Non è un fatto nuovo, avrei dovuto arrivarci molto prima!

Le pratiche di progetto per impianti industriali prevedono:
- adoperare di preferenza contatti normalmente chiusi.
- usare una tensione di almeno 24 V per alimentare i contatti, in modo da bruciare lo strato di ossido che si può creare negli anni.
La "vecchia" ENEL negli anni 80 al culmine della sua capacità di spesa, prescriveva una tensione ai capi dei contatti di 50 V (come usata nelle centrali telefoniche elettromeccaniche) , poi per risparmiare si è accontentata dei 24 V.

Nell'accordatore ho fatto di tutto per espormi al problema:
- fino ad ora adopero un generatore RF che fornisce al massimo 2 V.
- adopero relè dentro calotta in plastica non stagna
- i relè sono anche di recupero.

Probabilmente quando eseguirò l'accordo con una potenza del TX di 5-10 W la tensione sarà sufficiente a pulire i contatti.

Vi è mai capitato qualcosa di simile??

Proprio in questi giorni mentre cercavo nei vari cassetti componenti, adatti per fare un circuitino, e ho riflettuto, amaramente, sull'enorme tempo speso in gioventù, per recuperare componenti (attivi e passivi) dalle varie apparecchiature che mi capitavano a tiro. Con il senno di poi, oggi consiglierei di recuperare solo componenti molto specifici (difficili da trovare) o costosi, lasciando perdere tutto ciò che è comune (tristezza vedere buttati via centinaia di componenti, ma la propria vita non ha durata infinita, ma sopratutto non è detto che si possano utilizzare in futuro!).

Ciò premesso, un componente che raramente ho messo da parte sono appunto i relè, sopratutto proprio quelli per commutazioni elettriche "standard" che io definivo scherzosamente da lavatrici....

Nella mia esperienza, se si devono usare relè in RF, occorre roba adeguata, anche solo per pochi MHz. Il metodo che suggerisci per pulire i contatti sembra interessante, ma siamo sicuri che in tali condizioni di contatto, non perfetto, non si creino micro crateri che alla lunga peggiorano le performance?

Per piccole potenze, meglio affidarsi ad un reed (nuovo), per alte, a relè RF progettati per quello fare, anche usati, ma ben ricondizionati...

Ci sono novità, Marco, sull'accordatore?








Modificato da - iw1au in data 20/02/2014 01:10:00

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73 de IW1AU, Gian Maria
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IK1PXM

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Inserito il - 21/02/2014 : 10:05:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
x Gianmaria:
il mio sviluppo è fermo da due mesi: appena ha iniziato a funzionare,
mi è caduto l'interesse a fare ulteriri prove. Il breadboard si sta impolverando sul banco di laboratorio vicino al RTX IC725. Se qualcuno è interessato gli passo il SW e gli schemi.

73 a tutti

Marco








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IK1PXM

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Inserito il - 29/03/2014 : 17:54:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK1PXM Invia a IK1PXM un Messaggio Privato
Per caso ho recuperato nel web ed esaminato lo schema elettrico dell'accordatore KAT1 Electraft che adopera dei relè latch a singola bobina.
Non conoscevo i relè utilizzati e mi sono accorto di aver scritto qualcosa di impreciso in uno dei miei precedenti messaggi.

I relè latch mantengono l'ultima posizione comandata senza assorbire corrente di pilotaggio, sono a doppia bobina o a singola bobina.
Quelli a doppia bobina ne hanno una per il comando della posizione ON e l'altra per la posizione OFF; il senso di percorrenza della corrente nella bobina è indifferente.
In quelli a singola bobina il senso della corrente influisce sulla posizione comandata, per comandarli necessitano di due uscite con una modalità di pilotaggio a ponte e questo li rende di utilizzo che credevo poco conveniente/economico.

Osservando superficialmente lo schema elettrico, l'alimentazione della connessione comune delle bobine dei relè pare mancante, ma non è così: i progettisti del KAT1 hanno adoperato una soluzione circuitale astuta che permette di risparmiare uscite e li rende di uso conveniente; soluzione che ora descrivo.
Si comanda un relè alla volta, e per azionare un relè si comanda l'uscita cui è connessa la bobina del relè che si vuole comandare a +5V o 0V secondo la posizione che si vuole raggiungere e contemporaneamente tutte le altre uscite alla polarità opposta. La corrente dalla uscita circola quindi tutta nella bobina del relè che si vuole azionare, poi la corrente si suddivide in tutte le bobine degli altri relè e in tutte le altre uscite. Quindi la corrente in ognuno degli altri relè è quella del relè azionato divisa per il numero dei relè ed è insufficiente ad azionarli.
Per funzionare occorre che i relè da pilotare siano almeno tre o quattro (nel caso KAT1) sono 10.
La difficoltà/costo dell'utilizzo si sposta dal numero delle uscite alla complessità dell'algoritmo di pilotaggio dei relè che è ovviamente un poco più lento e complicato di quello elementare necessario per pilotare i relè a doppia bobina o i classici relè monostabili. Però una volta trovato l'algoritmo e scritto e validato la funzione di pilotaggio, va tutto bene perchè il microcontrollore è veloce e potente.
Fino ad ora non ho acquistato detti relè e condotto delle prove (i relè paiono facilmente acquistabili sul web) anche se non escludo di farlo in futuro per provare una variante del mio accordatore che per altro non ho ancora terminato.
Scrivo questo messaggio anche per invogliare qualche volenteroso a provare a utilizzare questi relè per un accordatore a sviluppare il programma per Arduino per il pilotaggio e a tenermi informato dei progressi.
73 a tutti




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