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iw2fiv

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Inserito il - 19/08/2010 : 15:47:08  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iw2fiv Invia a iw2fiv un Messaggio Privato
Sono sicuro che dopo questa mia domanda saranno in molti ad armarsi di di forbici e cartoncino per ptreparami due belle orecchie da somaro, ma non mi ricordo più la formula risolutiva.

PROBLEMA:

dato un carico fittizzio come da schema:


Immagine:

26,31 KB

Se alluscita colleghiamo un voltmetro digitale quale formula dovrò applicare per ottenere la potenza erogata, e questa sarà di picco o media?

Se invece collego l'oscilloscopio accoppiato in DC, la tensione di picco che leggo mi restituirà la potenza di picco ma quale formula devo applicare?

Ovviamente visto il partitore resistivo la potenza letta sarà 1/100 di quella reale.

Saluti






 Firma di iw2fiv 
“E se tutti quanti accettavano la menzogna imposta dal Partito, se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera. “Chi controlla il passato” diceva lo slogan del Partito “controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.”

G. Orwell 1984

 Regione Lombardia  ~ Prov.: Milano  ~ Città: Milano  ~  Messaggi: 1811  ~  Membro dal: 10/03/2005  ~  Ultima visita: 23/06/2024

IZ0GIF

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Inserito il - 19/08/2010 : 16:13:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ0GIF Invia a IZ0GIF un Messaggio Privato
La formula è la seguente:

W = ((V + V di soglia del diodo)^2)/50

La potenza se non dico castronerie è quella media.
Se vuoi quella di picco, devi moltiplicarla per la radice di 2 (1,41).

Correggetemi in fretta se ho scritto bestialità, sto andando a memoria.









  Firma di IZ0GIF 
73, Mimmo -IZ0GIF

 Regione Lazio  ~ Prov.: Latina  ~ Città: Latina  ~  Messaggi: 1443  ~  Membro dal: 09/12/2004  ~  Ultima visita: 28/04/2022 Torna all'inizio della Pagina

i1ndp

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Inserito il - 19/08/2010 : 16:32:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i1ndp Invia a i1ndp un Messaggio Privato
R2 ed R3 formano un partitore con rapporto 1/100 quindi, tralasciando la tensione di soglia del diodo, C1 tende a caricarsi con un decimo della tensione di picco.

Cosa poi misurera' lo strumento sara' funzione della sua resistenza interna. Supponendo un misuratore ad alta impedenza (virtualmente infinita) la potenza sara' 10 * V2/50 (potenza di picco).

nando






 Regione Piemonte  ~ Prov.: Biella  ~ Città: magnano  ~  Messaggi: 1376  ~  Membro dal: 03/07/2008  ~  Ultima visita: 18/06/2024 Torna all'inizio della Pagina

i1ndp

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Inserito il - 19/08/2010 : 16:35:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i1ndp Invia a i1ndp un Messaggio Privato
Scusate.....
V2 e' venuto male, naturalmente rappresenta la tensione misurata elevata al quadrato.






 Regione Piemonte  ~ Prov.: Biella  ~ Città: magnano  ~  Messaggi: 1376  ~  Membro dal: 03/07/2008  ~  Ultima visita: 18/06/2024 Torna all'inizio della Pagina

ix1ixg

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Inserito il - 19/08/2010 : 16:37:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Messaggio di iw2fiv

Sono sicuro che dopo questa mia domanda saranno in molti ad armarsi di di forbici e cartoncino per ptreparami due belle orecchie da somaro, ma non mi ricordo più la formula risolutiva.

PROBLEMA:

dato un carico fittizzio come da schema:


Immagine:

26,31 KB

Se alluscita colleghiamo un voltmetro digitale quale formula dovrò applicare per ottenere la potenza erogata, e questa sarà di picco o media?

Se invece collego l'oscilloscopio accoppiato in DC, la tensione di picco che leggo mi restituirà la potenza di picco ma quale formula devo applicare?

Ovviamente visto il partitore resistivo la potenza letta sarà 1/100 di quella reale.

Saluti


Ciao,

puntualmente, si vedono post riguardanti la misura della potenza media e di picco dei vari apparati, in verità un metodo piuttosto preciso è quello di utilizzare l' oscilloscopio per effettuare tale misura, in quanto il pennello elettronico che disegna la forma d' onda sullo schermo, non è affetto dal' inerzia, la tessa inerzia che non ci permette di misurare potenze di picco con uno strumento a bobina mobile o peggio ancora con un tester digitale, il senso del discorso è semplicemente questo, la lancetta in questione non fà in tempo a salire e darci l' indicazione perchè l' impulso è già terminato, oppure i numerini sul tester digitale non fanno in tempo a satbilizzarsi sempre per lo stesso motivo. Un' altra possibilità potrebbe essere quella di un v-meter a diodi led magari con memoria del picco raggiunto in modo da avere il tempo di vedere quale sia il punto massimo... ma torniamo a noi, lo schema che hai postato, con un comune tester misurerebbe 1/100 della tensione di picco della semionda positiva della tensione applicata alla sonda, considerando che la formula più immediata per ottenere la potenza è la seguente P=(Veff)^2/R e che se noi applichiamo 70 Veff alla sonda dello schema la potenza dissipata dal resistore sarà di 98 Watt e la Vpp applicata ai suoi capi sarà di 70*2.82 = 197.4 V possiamo quindi calcolare cosa avremo all' uscita del diodo... dunque dopo il partitore 1/100 avremo 197.4/100= 1.974 Vpp dividiamo per due visto che è quello che fà il diodo per cui 1.974/2= 0.978 Vp ora a questa tensione dobbiamo sottrarre il valore di tensione di caduta del diodo (0.2 circa se al germanio, 0.6 circa se a silicio) e ci ritroviamo con il valore con il valore di picco che ci interessa... è vero tu avevi chiesto tutto il contrario, ma seguendo il mio ragionamento appunto al contrario troverai da solo ragionandoci sopra e capendo per tuo conto come funziona il discorso... per quanto mi riguarda mi sono da poco svegliato ed è un vero miracolo se solo riuscito a scrivere qualcosa di sensato... altro che formule ;-)

Ciao Davide.






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i1ndp

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Inserito il - 19/08/2010 : 16:55:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i1ndp Invia a i1ndp un Messaggio Privato
Correggo quanto sopra, a volte la sbadataggine fa fare un sacco di danni.
Naturalmente 100k/1000 fa 100 e non dieci quindi leggesi 100 su quanto ho prima scritto.
Un commento al trattato che mi ha giusto preceduto (e che ha ripetuto quanto avevo detto) l'unica cosa sbagliata e' che non bisogna moltiplicare per 2 perche' anche raddrizzando una sola semionda il condensatore si carica al valore di picco (da non confondersi con l'immane idiozia di P.E.P.)
nando






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iw2fiv

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Inserito il - 19/08/2010 : 17:04:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iw2fiv Invia a iw2fiv un Messaggio Privato
Ok dunque nel mio caso dato un diodo al silicio

((V*V)+ 0.6)*100 / 50

Ma così i conti non tornano

misura in atto :
rtx a 14 MHz FM
wattmetro CN 801 in posizione 20W fs regolo la potenza del tx per 20 W esatti
in posizione 200W fs ne leggo solo 16W

L'oscilloscopio in DC misura 3.5 V + 0,5 di rumore 25,7 w senza rumore / 33.2 consuderando il rumore

il tester digitale 1,62 V pari a 6,44 W

comincio realmente a dare i numeri






  Firma di iw2fiv 
“E se tutti quanti accettavano la menzogna imposta dal Partito, se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera. “Chi controlla il passato” diceva lo slogan del Partito “controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.”

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i1ndp

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Inserito il - 19/08/2010 : 17:14:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i1ndp Invia a i1ndp un Messaggio Privato
IW2FIV, se vuoi toglierti i dubbi fai una prova a 50hz. Carica un condensatore con un diodo e vedrai che la tensione sul diodo sara' pari a 1,41 volte la tensione misurata in AC (valore efficace).
Con il tuo circuito dove hai impedenze piuttosto alte conta molto quanto carichi il condensatore con l'impedenza d'ingresso dello strumento di misura.
Evidentemente il tester digitale non ha un'impedenza vicino ad infinito, tenderei a prestare fede all'oscilloscopio che ti da una misura di 3,5 V di picco che divisi per 1,4 equivalgono al valore efficace che se usato per i calcoli arriva vicino ai valori letto con il wattmetro (che misura il valore efficace).
nando






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i1ndp

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Inserito il - 19/08/2010 : 17:17:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i1ndp Invia a i1ndp un Messaggio Privato
Correzioni su corezioni, devo essere meno precipitoso.
Se vuoi tenere conto della caduta di tensione sul diodo (e nel tuo caso e' importante perche' hai valori vicini a quelli da misurare devi sommarlo prima di elevare al quadrato.

Quindi (3,5 + 0,6) * (3,5 + 0,6)






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ix1ixg

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Inserito il - 19/08/2010 : 17:35:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
iw2fiv ha scritto:

Ok dunque nel mio caso dato un diodo al silicio

((V*V)+ 0.6)*100 / 50

Ma così i conti non tornano

misura in atto :
rtx a 14 MHz FM
wattmetro CN 801 in posizione 20W fs regolo la potenza del tx per 20 W esatti
in posizione 200W fs ne leggo solo 16W

L'oscilloscopio in DC misura 3.5 V + 0,5 di rumore 25,7 w senza rumore / 33.2 consuderando il rumore

il tester digitale 1,62 V pari a 6,44 W

comincio realmente a dare i numeri


Ciao fiv,

per non perdere il senno completamente ;-) e visto che possiedi l' oscilloscopio, prova ad eliminare il condensatore e il diodo, e misura quanti Vpp trovi sul partitore, tra r2 ed r3, con 20 W dovresti avere circa 89/100=0.89 Vpp, molto importante è effettuare la misura con un oscilloscopio avente una banda passante almeno doppia della frequenza che vuoi misurare ed effettuare la misura con una sonda X 10 di buona qualità in modo da avere un' impedenza di ingresso elevata e non falsare la misura, ricorda che hai in serie un resistore da 100 K, se l' accrocco non è rinchiuso in contenitore metallico o non si rispettano alcuni accorgimenti per la costruzione di componenti RF, parte di essa può andare in giro e falsare le misure...

Ciao Davide.






Modificato da - ix1ixg in data 19/08/2010 17:36:52

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iw2fiv

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Inserito il - 19/08/2010 : 17:51:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iw2fiv Invia a iw2fiv un Messaggio Privato
i1ndp ha scritto:

Correzioni su corezioni, devo essere meno precipitoso.
Se vuoi tenere conto della caduta di tensione sul diodo (e nel tuo caso e' importante perche' hai valori vicini a quelli da misurare devi sommarlo prima di elevare al quadrato.

Quindi (3,5 + 0,6) * (3,5 + 0,6)


Ma così moltiplicherei per 100 la caduta di tensione del diodo che avviene DOPO il partitore, e diventerebbero 60 volt.

A proposito del carico fittizio il mio è un RMS, una brutta ma proprio brutta copia del Heathkit. Per qualunque cosa devo aprire il bidone e sgocciolare olio è quindi molto complesso staccare il condensatore ed il diodo, il bnc e privo della rondella dentellata e rende difficile le connessioni oltre a trafilare olio.

NON UCCIDETEMI, sul bidone sono riportate le seguenti formule

Power Average (Vtest * 1,4)^2/50

Power Peak (Vtest * 0,45)^2/50

peccato si siano dimenticati di moltiplicare x 100






  Firma di iw2fiv 
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i1ndp

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Inserito il - 19/08/2010 : 18:16:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i1ndp Invia a i1ndp un Messaggio Privato
IW2FIV, scusa ma non so il tuo nome.
Non e' vero quello che tu dici e non c'e' affatto da diventare matti.

Facciamo i conti: il tuo oscilloscopio ha misurato 3,5V, a questi aggiungiamo la caduda del diodo + 0,6.
Quindi avrebbe misurato 4,1 volt di picco senza la caduda.
Adesso trasformiamo la tensione di picco in tensione efficace dividendola per 1,4 ed otteniamo 2,93V.
Applichiamo la formula 2,93*2,93*100 = 858, dividiamo per 50ohm = 17,16W.
Molto in accordo con quanto misurato dal wattmetro (che evidentemente non e' cosi' ciofeca).
nando






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ix1ixg

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Inserito il - 19/08/2010 : 18:55:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
iw2fiv ha scritto:

i1ndp ha scritto:

Correzioni su corezioni, devo essere meno precipitoso.
Se vuoi tenere conto della caduta di tensione sul diodo (e nel tuo caso e' importante perche' hai valori vicini a quelli da misurare devi sommarlo prima di elevare al quadrato.

Quindi (3,5 + 0,6) * (3,5 + 0,6)


Ma così moltiplicherei per 100 la caduta di tensione del diodo che avviene DOPO il partitore, e diventerebbero 60 volt.

A proposito del carico fittizio il mio è un RMS, una brutta ma proprio brutta copia del Heathkit. Per qualunque cosa devo aprire il bidone e sgocciolare olio è quindi molto complesso staccare il condensatore ed il diodo, il bnc e privo della rondella dentellata e rende difficile le connessioni oltre a trafilare olio.

NON UCCIDETEMI, sul bidone sono riportate le seguenti formule

Power Average (Vtest * 1,4)^2/50

Power Peak (Vtest * 0,45)^2/50

peccato si siano dimenticati di moltiplicare x 100



Ciao fiv,

riassumiamo, potenza in ingresso al carico 20 W per cui I=Sqrt(W/R) -> Sqrt(20/50)= 0.632 A volt sul carico -> V=R*I -> 50*0.632=31.6 Veff Vpp=Veff*2.82 -> 31.6*2.82 = 89.11 Vpp Tensione ai capi di R1 dopo il partitore 0.8911 Vpp dopo il diodo avrai (0.8911/2)= 0.445 Vp di una semionda dal quale sottrarremo la caduta del diodo 0.6 V a questo punto non dovresti leggere nulla... sicuro che il diodo sia al silicio ? Sicuro che il clone Heathkit non spari fuori RF a causa di un guasto (diodo o condensatore) dal punto di misura ? Per quanto riguarda le formule scritte bisogna vedere che riferimenti hanno preso...

Ciao Davide.






 Messaggi: 2207  ~  Membro dal: 15/05/2007  ~  Ultima visita: 01/02/2024 Torna all'inizio della Pagina

ix1ixg

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Inserito il - 19/08/2010 : 19:01:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
i1ndp ha scritto:

IW2FIV, scusa ma non so il tuo nome.
Non e' vero quello che tu dici e non c'e' affatto da diventare matti.

Facciamo i conti: il tuo oscilloscopio ha misurato 3,5V, a questi aggiungiamo la caduda del diodo + 0,6.
Quindi avrebbe misurato 4,1 volt di picco senza la caduda.
Adesso trasformiamo la tensione di picco in tensione efficace dividendola per 1,4 ed otteniamo 2,93V.
Applichiamo la formula 2,93*2,93*100 = 858, dividiamo per 50ohm = 17,16W.
Molto in accordo con quanto misurato dal wattmetro (che evidentemente non e' cosi' ciofeca).
nando



Ciao Nando,

scusami ma non ti stò dietro... se con l' oscilloscopio in posizione dc o con il tester misuriamo 3.5 V ai capi del diodo, vuole dire che una semionda avrà valore 3.5+0.6 = 4.1 Vp, due semionde, varranno 4.1*2= 8.2 Vpp se all' uscita del partitore 1/100 abbiamo 8.2 Vpp vuole dire che in ingresso ne abbiamo 8.2*100= 820 Vpp che efficaci diventano 820/2.82=290.7 che trasformato in potenza diventa (290.7^2)/50=1691 W...

Ciao Davide.






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iw2fiv

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Inserito il - 20/08/2010 : 11:24:37  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iw2fiv Invia a iw2fiv un Messaggio Privato
Anche usando le loro formule i valori sono assurdi, resta valido il ragionamento di IXG, con una potenza troppo bassa non si raggiunge la tensione di barriera del diodo e la lettura diventa impossibile o inattendibile.

Mi sa tanto che lo devo controllare questo CF, il diodo o il condensatore potrebbero essere guasti, io l'ho comprato usato due anni fa e sempre usato come CF senza mai collegare nulla alla porta di lettura.
Nel trasporto si era danneggiato ed il diodo rotto ed ho usato un 1N4148 adesso che ricordo.



Ciao Carlo






  Firma di iw2fiv 
“E se tutti quanti accettavano la menzogna imposta dal Partito, se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera. “Chi controlla il passato” diceva lo slogan del Partito “controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.”

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ik0vaq

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Inserito il - 20/08/2010 : 12:24:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ik0vaq Invia a ik0vaq un Messaggio Privato
Ciao, magari sostituisci il diodo con un 1N5711 che ha una tensione di soglia di 0,35V. Per basse potenze potresti anche togliere il partitore per avere la tensione reale.
Ciao
Alessandro ik0vaq






  Firma di ik0vaq 
Alex ik0vaq

 Regione Lazio  ~ Prov.: Latina  ~ Città: Latina  ~  Messaggi: 104  ~  Membro dal: 28/07/2010  ~  Ultima visita: 20/06/2022 Torna all'inizio della Pagina

ix1ixg

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Inserito il - 20/08/2010 : 12:24:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
iw2fiv ha scritto:

Anche usando le loro formule i valori sono assurdi, resta valido il ragionamento di IXG, con una potenza troppo bassa non si raggiunge la tensione di barriera del diodo e la lettura diventa impossibile o inattendibile.

Mi sa tanto che lo devo controllare questo CF, il diodo o il condensatore potrebbero essere guasti, io l'ho comprato usato due anni fa e sempre usato come CF senza mai collegare nulla alla porta di lettura.
Nel trasporto si era danneggiato ed il diodo rotto ed ho usato un 1N4148 adesso che ricordo.



Ciao Carlo


Ciao Carlo,

è abbastanza probabile allora che il diodo originale sia stato al germanio, in ogni caso visto che il carico è da smontare, il diodo, lo eliminerei del tutto, avrei così la possibilità di collegare l' oscilloscopio per eseguire dei controlli più specifici come ad esempio la distorsione introdotta da un eventuale PA o il corretto funzionamento dello stadio finale dell' rtx in SSB ecc. il diodo + condensatore, volendo utilizzare tutto con il tester, lo infilerei dentro un piccolo contenitore con tanto di presa-spina BNC... in verità questo tipo di rivelatore esiste già bello pronto ed è dato in dotazione con alcuni strumenti...

Ciao Davide.






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i0god

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Inserito il - 21/08/2010 : 17:55:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i0god Invia a i0god un Messaggio Privato
Il diodo 1N4148 è un diodo al silicio non adatto per rivelare i segnali RF. Io ho il "secchio Heathkit" originale e lì è montato un diodo OA95 oppure un AA119 che sono al germanio per tensioni minori di 30 volt. Le tensioni che sviluppa il partitore sono piuttosto piccole comparate con la soglia del diodo per potenze inferiori a 100 w. Considerate che il secchio regge potenze fino a 1 KW quindi con potenze basse i valori letti sul uscita sono affetti da un errore notevole che si riduce mano a mano che la potenza cresce. Un altro malanno che ha il secchio è che non è lineare con la frequenza quindi a parità di potenza erogata la lettura varia all'aumentare della frequenza. Ciò è dovuto alle capacità parassite che girano intorno al partitore. Si può ovviare a questo impiccio costruendo il "partitore compensato" del quale ometto la teoria che può facilemte essere trovata su Internet. Con il partitore compensato si liearizza tutto il circuito in modo soddisfacente.Il valore del trimmer da mettere in parallelo alla resistenza di 1000 ohm è 9-35 pF regoolandolo fino ad avere le letture da 3.5 MHz fino a 28 MHz più uguali possibile.
73 Godifredo






 Regione Lazio  ~ Prov.: Roma  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2840  ~  Membro dal: 13/08/2005  ~  Ultima visita: Oggi Torna all'inizio della Pagina

i1ndp

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Inserito il - 21/08/2010 : 18:37:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i1ndp Invia a i1ndp un Messaggio Privato
Aggiungo solo una precisazione doverosa, La tensione da prendere in considerazione per calcolare la potenza (efficace o di picco) e' quella di una sola semionda.
La potenza istantanea e' data dal valore della tensione * la corrente. la tensione non puo' essere contemporaneamente positiva e negativa. O di qua' o di la'.
E questa non e' un'opinione!

Il valore PEP (che si ottiene sommando le due semionde) serve soltanto per vendere piu' apparecchi.
nando






 Regione Piemonte  ~ Prov.: Biella  ~ Città: magnano  ~  Messaggi: 1376  ~  Membro dal: 03/07/2008  ~  Ultima visita: 18/06/2024 Torna all'inizio della Pagina

i1ndp

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Inserito il - 21/08/2010 : 19:44:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i1ndp Invia a i1ndp un Messaggio Privato
E' destino che mi debba smentire, vale tutto quello che ho detto ma ho sbagliato a fare i conti e debbo parzialmente rivalutare quanto detto da altri in precedenza. In realta' i valori misurati sono assolutamente inattendibili.
Il conto esatto dovrebbe essere:

(2,93 * 100) al quadrato = 85800, dividiamo per 50ohm = 1716W.

Magari! direbbe IW2FIV.

Se nel suo caso ha 20w su 50ohm la tensione che dovrebbe ottenere sul condensatore vale radice di P*R diviso 100 ovvero circa 0,33V.
Assolutanmente non misurabili con il suo circuito siccome non superano nemmeno la soglia del diodo.
Non so dove sta il problema ma dubito che con l'oscillocopio si possa aver letto 3,5V CC salvo accoppiamenti molto stretti con il carico ma con il circuito in esame non si riuscirebbe mai a farlo funzionare per leggere 20W misurando la tensione /100 neanche cambiando la tipologia del diodo.
Un'alternativa potrebbe essere quella di usare invece che un voltmetro un microamperametro (su cui far passare la corrente opportunamente raddrizzata) con cui si potrebbe ottenere uno strumento
molto piu'sensibile.

scusate l'errore
nando






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ix1ixg

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i1ndp ha scritto:



Se nel suo caso ha 20w su 50ohm la tensione che dovrebbe ottenere sul condensatore vale radice di P*R diviso 100 ovvero circa 0,33V.



Ciao Nando,

Il valore che hai ottenuto in questo modo, (0.316 V se vogliamo essere fin troppo precisi...) è il valore efficace della tensione in uscita dal partitore e come tu ben dicevi in post precedente: "Carica un condensatore con un diodo e vedrai che la tensione sul diodo sara' pari a 1,41 volte la tensione misurata in AC (valore efficace)." , ora hai dimenticato l' effetto che diodo e il condensatore hanno su questa tensione, ovvero, il diodo (se fosse ideale) permetterebbe alle sole semionde positive di passare, il valore di tali semionde sarà di 0.316*1.41=0.445, valore di tensione di picco con la quale verrebbe caricato il condensatore se il diodo fosse ideale, ma visto che il diodo montato non lo è, e introduce una caduta di tensione di 0.6 e sul condensatore ci ritroveremo 0 Volt... Un ultimo appunto, giusto per chi siè preso la briga di leggersi tutto il thread, tutte le varie formule e regole, rimangono valide sino a quando ci accontentiamo di lavorare con correnti e tensioni sinusoidali, con altre forme d' onda le regole cambiano...

Ciao Davide.






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i1ndp

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Inserito il - 22/08/2010 : 15:49:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i1ndp Invia a i1ndp un Messaggio Privato
Dopo il madornale errore che ho fatto facendop i conti credo poco sopra di aver detto chiaramente che la tensione con i valori di potenza e dei componenti del circuito non superava la soglia del diodo ergo non si poteva misurare nulla.
Credevo fosse chiaro.
Il suggerimento che davo era di trasformare lo strumento in maniera di misurare una corrente invece che la tensione , in questo modo (sia pur limitando la corrente con valori di resistenza alti) ma senza partitore e' possibile far arrivare al diodo la piena tensione (i circa 30V) superando e anzi rendendo quasi trascurabile la caduta sul diodo.
nando






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i0god

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Inserito il - 22/08/2010 : 18:08:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i0god Invia a i0god un Messaggio Privato
Come ho detto questo circuito non consente letture di potenze molto piccole, diciamo che comincia a funzionare da 50 watt in su facendo un poco di errore. Per ovviare l'inconveniente si usa mettere il diodo rivelatore nel loop di reazione di piccolo amplificatore operazionale ( es. LM741)che in tal modo si mangia la tensione di soglia del diodo e rivela fin da pochi millivolt. Certo, lo schema vuole qualche componente in più di questo circuito ma in tal modo la curva caratteristica del diodo si linearizza e funziona molto bene per potenze piccole.
73 Godifredo






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iw2fiv

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Inserito il - 22/08/2010 : 20:06:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iw2fiv Invia a iw2fiv un Messaggio Privato
Certo che pensavo che il mio quesito fosse di più semplice soluzione, vista l'ora di alcuni post qualcuna ci ha pure perso il sonno

Siete stati tutti molto gentili, comunque si tratta di un CF da 1kW e per le base potenze è un po' imgombrante, lo uso per cercare di far funzionare il mio lineare in eterna costruzione, lo chiamerò "Duomo" i milanesi sanno il perchè, per i non milanesi...

Ciao Carlo






  Firma di iw2fiv 
“E se tutti quanti accettavano la menzogna imposta dal Partito, se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera. “Chi controlla il passato” diceva lo slogan del Partito “controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.”

G. Orwell 1984

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ik4hdo

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Inserito il - 22/08/2010 : 20:47:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo Invia a ik4hdo un Messaggio Privato
Trovo sbagliato considerare la tensione di soglia del diodo di 0.6 V fissa e farci calcoli. Quando la corrente diretta nel diodo tende a zero, che si ha se il circuito che misura ha impedenza altissima, il condensatore pochissime perdite e il diodo corrente inversa bassissima, tutte ipotesi facilmente garantibili con l' oscilloscopio, i cond. ceramici e i diodi al Si, la caduta sul diodo si approssima a zero.
Rimane il fatto che la lettura di 3.5 V fra la base della sinusoide e il picco positivo o negativo portano a (3.5 x 100)^2 / 100 = 1225 W, valore non reale. Potrebbero esserci delle capacita' parassite così alte che falsano il partitore resistivo da circa un centesimo a molto di più.
Gianmaria






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ix1ixg

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Inserito il - 23/08/2010 : 01:07:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
Ciao a Tutti,

Per Nando, è vero, avevi scritto giustamente che con quella soglia di potenza non sarebbe stato possibile superare la soglia del diodo ma la formula che proponevi nella riga sopra: "...la tensione che dovrebbe ottenere sul condensatore vale radice di P*R diviso 100 ovvero circa 0,33V..." includeva il partitore... nessun problema ;-) in ogni caso ci siamo capiti, facendo i discorsi a pezzi tramite forum è facile confondersi e perdersi qulche pezzo a volte... ritornando a noi, facendo arrivare le tensione direttamente al diodo collegandolo direttamente al carico diventerebbe molto facile rovinarlo superando la sua massima tensione di lavoro e se andasse in corto pregiudicherebbe il funzionamento di tutto il carico, il partitore, magari compensato, come scriveva Godifredo, rimane la scelta, dal mio punto di vista, piu appropriata, anzi sapendo di utilizzare un raddrizzatore per la misura, l' ideale sarebbe di utilizzare 2 partitori suddividendo a piacere i vari range di misura in base all' utilizzo che che uno desidera farne...

Per Carlo, :-) non ci ho perso il sonno, prima di spegnere tutto e andare a letto ho pensato di dare uno sguardo al forum e visti i nuovi post mi è venuta la voglia di rispondere... per quanto riguarda il carico le soluzioni sono diverse e tutte semplici, basta scegliere quella che più ci aggrada... se l' oscilloscopio e la sonda che possiedi, come ti dicevo, hanno una banda passante sufficiente a farti fare le misure desiderate, basta togliere tutto e sei tranquillo, altrimenti scegli una delle soluzioni proposte che si avvicinano di più alle tue esigenze...

Per Gianmaria, quello che affermi è vero, devi però considerare che i comuni tester non hanno un' impedenza di ingresso infinita, ma di circa 20 Kohm... e con 20 Kohm e un 1n4148, credimi, la tensione scende proprio di circa 0.6 V, con un carico inferiore la caduta sarà inferiore, ma comunque presente, anche utilizzando l' oscilloscopio che ha un' elevata impedenza di ingresso, se effettuiamo le misure con una sonda 1X avremo delle differenze passando ad una 10, o peggio 100X. Viste le inevitabili tolleranze dei vari componenti, l' ideale, per avere misure precise, sarebbe di comparare le tensioni misurate e compensarle, o ricorredo a delle malizie elettroniche oppure semplicemete aggiungendo o sottraendo al momento la differenza...

Ciao Davide.






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IW7EHC

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Inserito il - 17/12/2011 : 10:20:47  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IW7EHC Invia a IW7EHC un Messaggio Privato
evito di aprire una nuova discussione,e continuo in coda a questa.
In rete leggo 2 diverse versioni relative al calcolo della potenza,conoscendo la tensione misurata dopo il diodo:

versione 1
W = ((V + V di soglia del diodo)^2)/50

versione 2
W = ((V + V di soglia del diodo)^2)/100

in pratica le due formule differiscono per il valore al denominatore,ovvero il valore della resistenza di carico (50 ohm).

Una delle due deve essere sbagliata.
Io faccio il tifo per la versione 1,ma i dubbi e la voglia di capire restano.

Dov'e' l'inghippo?
In tutti questi anni non ho mai capito niente () o la versione 2 e' il risultato (sbagliato) di una svista,che poi si e' propagato grazie ai vari "copia ed incolla" da un sito all'altro?







  Firma di IW7EHC 
Giovanni

http://www.iw7ehc.altervista.org/
http://www.iw7ehc.it/

IW7EHC
W7EHC
4L\W7EHC
UN7JOT
LU\IW7EHC
9Z4\IW7EHC

It's 106 miles to Chicago, we've got a full tank of gas, half a pack of cigarettes, it's dark and we're wearing sunglasses.
Hit it.

 Regione Puglia  ~ Prov.: Bari  ~ Città: Casamassima  ~  Messaggi: 831  ~  Membro dal: 28/08/2005  ~  Ultima visita: 23/06/2024 Torna all'inizio della Pagina

ix1ixg

oltre 2000 messaggi sul Forum



Inserito il - 17/12/2011 : 10:55:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ix1ixg Invia a ix1ixg un Messaggio Privato
IW7EHC ha scritto:

evito di aprire una nuova discussione,e continuo in coda a questa.
In rete leggo 2 diverse versioni relative al calcolo della potenza,conoscendo la tensione misurata dopo il diodo:

versione 1
W = ((V + V di soglia del diodo)^2)/50

versione 2
W = ((V + V di soglia del diodo)^2)/100

in pratica le due formule differiscono per il valore al denominatore,ovvero il valore della resistenza di carico (50 ohm).

Una delle due deve essere sbagliata.
Io faccio il tifo per la versione 1,ma i dubbi e la voglia di capire restano.

Dov'e' l'inghippo?
In tutti questi anni non ho mai capito niente () o la versione 2 e' il risultato (sbagliato) di una svista,che poi si e' propagato grazie ai vari "copia ed incolla" da un sito all'altro?





Ciao Giovanni,

quando non si capisce qualcosa e si ha qualche dubbio è sempre giusto chiedere, da queste parti c' è sempre qualche amico disponibile a chiarificare le varie idee... le formule che hai indicato, sono corrette tutte 2, certamente sarebbe meglio scrivere comunemente P=(Veff)^2/R (rivediti il mio post relativo...) il 100 o il 50 (parametro R) è semplicemente il valore della resistenza del carico al quale applichiamo la tensione, per cui se lo stadio finale è progettato per erogare la sua massima potenza su 50 ohm il carico dovrà essere di 50 ohm e il valore adottato nella formula dovrà essere 50... Ho cercato di farla piu semplice possibile, meglio di così non mi viene

Ciao a Tutti, Dave.






 Messaggi: 2207  ~  Membro dal: 15/05/2007  ~  Ultima visita: 01/02/2024 Torna all'inizio della Pagina

IW7EHC

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Inserito il - 18/12/2011 : 04:20:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IW7EHC Invia a IW7EHC un Messaggio Privato
Dave,
rileggendo il mio precedente post mi rendo conto che potrei aver omesso cio' che davo per scontato,ovvero che il carico fosse da 50 ohm.

I miei dubbi nascono nel momento in cui vedo la formula

versione 2
W = ((V + V di soglia del diodo)^2)/100

applicata a circuiti con impedenza di 50 ohm.

Sono piu' tranquillo,almeno adesso ho la conferma che in tutti questi anni ho applicato la legge di Ohm correttamente

La conclusione e' che ci sono diversi progetti in rete che riportano la formula sbagliata,che considera 100 ohm di carico quando in realta' il circuito e' disegnato per 50 ohm ......

grazie ed alla prossima






Modificato da - IW7EHC in data 18/12/2011 06:25:04

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Giovanni

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