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IK3IUL

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Inserito il - 11/07/2024 : 20:39:03  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IK3IUL Invia a IK3IUL un Messaggio Privato
https://science.nasa.gov/science-re...radio-waves/



Strani segnali radio vengono emessi dal Sole, ora la Nasa vuole capire esattamente da dove nascono.
La superficie solare emette regolarmente espulsioni di massa coronale (CME) e brillamenti solari, ma non solo.
"Gli scienziati hanno notato per la prima volta queste onde radio decenni fa e nel corso degli anni hanno determinato che provengono da brillamenti solari e gigantesche eruzioni sul Sole chiamate espulsioni di massa coronale, o CME, che sono un fattore chiave del meteo spaziale che può avere un impatto sulle comunicazioni satellitari e sulla tecnologia sulla Terra", ha spiegato la Nasa. Nessuno però conosce l'origine di queste onde radio all'interno di una CME.
Thermosphere Climate Index:
siamo a livelli giugno 2003!
....Trecento miliardi di WATT!

https://roma2.ingv.it/index.php/com...ta-atmosfera


https://www.spaceweather.com/images...centiles.png


https://saber.gats-inc.com/

Entriamo in argomento:

https://sole.uai.it/manuale/02_10_o...escopio.html

Strani segnali radio vengono emessi dal Sole, ora la Nasa vuole capire esattamente da dove nascono. La superficie solare emette regolarmente espulsioni di massa coronale (CME) e brillamenti solari, ma non solo. "Gli scienziati hanno notato per la prima volta queste onde radio decenni fa e nel corso degli anni hanno determinato che provengono da brillamenti solari e gigantesche eruzioni sul Sole chiamate espulsioni di massa coronale, o CME, che sono un fattore chiave del meteo spaziale che può avere un impatto sulle comunicazioni satellitari e sulla tecnologia sulla Terra", ha spiegato la Nasa. Nessuno però conosce l'origine di queste onde radio all'interno di una CME.

Un’espulsione di massa coronale (CME) è un’esplosione violenta di plasma e campi magnetici dalla corona solare. Le espulsioni di massa della corona assieme ai brillamenti possono disturbare le trasmissioni radio, creare interruzioni di energia, danneggiare i satelliti,  le linee di trasmissione elettriche e generare segnali radio. La Nasa ha lanciato la missione CubeSat Radio Interferometry Experiment (CURIE) per studiarli e comprendere la loro origine. Il 9 luglio 2024, i satelliti di CURIE sono stati dispiegati in seguito al lancio del razzo Ariane 6: "Si prevede che stabiliranno le comunicazioni a Terra la prossima settimana".

La missione CURIE
La NASA ha lanciato una nuova missione CubeSat Radio Interferometry Experiment (CURIE) per studiare le segnalazioni radio. Una coppia di piccoli satelliti cubici in orbita attorno alla Terra misurerà le esplosioni che avvengono sulla superficie solare e i segnali radio emessi durante le tempeste solari, le esplosioni solari e le espulsioni di massa coronale (CME). Come ha spiegato l'Agenzia Spaziale Europea, queste onde radio devono essere osservate dallo spazio, e non dalla Terra. I segnali infatti non riuscirebbero a raggiungere il suolo perché assorbiti dalla ionosfera. 


L'asteroide passato accanto alla Terra non era da solo: cosa svelano le immagini della Nasa
"Si tratta di una missione molto ambiziosa e molto emozionante", ha dichiarato David Sundkvist, ricercatore principale di CURIE che lavora all'Università della California, Berkeley . "È la prima volta che qualcuno fa volare un radiointerferometro nello spazio in modo controllato, e quindi sarà un apripista per la radioastronomia in generale".

Qual è il piano della Nasa
I due CubeSat gemelli, satelliti molto piccoli, grandi come una scatola da scarpe, sono stati trasportati in orbita a bordo del razzo Ariane 6 dell'Agenzia spaziale europea, lanciato martedì . L'obiettivo è dispiegarli a circa 580 chilometri sopra la superficie terrestre. Grazie a due antenne lunghe 2,4 metri, i satelliti riusciranno a scansionare le onde radio tra gli 0,1 e i 19 megahertz che vengono assorbite dall'atmosfera superiore della Terra.






A breve aggiornamenti.


CUbesat Radio Interferometry Experiment (CURIE) è un interferometro radio a due elementi, basato su ricevitori radio digitali collaudati e sviluppati e progettato per adattarsi a una piattaforma Cubesat.
CURIE verrà lanciato come Cubesat 6U e poi si separerà in due Cubesat 3U una volta in orbita. CURIE misura le onde radio da 0,1 a 19 MHz, che devono essere misurate dallo spazio, poiché tali frequenze scendono al di sotto del limite imposto dalla ionosfera terrestre.
Il principale obiettivo scientifico di CURIE è quello di utilizzare l’interferometria radio per studiare le emissioni di burst radio provenienti da eventi eruttivi solari come brillamenti ed espulsioni di massa coronale (CME) nell’eliosfera interna, fornendo osservazioni importanti per la nostra comprensione dell’ambiente meteorologico spaziale eliosferico.
L’influenza della meteorologia spaziale può essere avvertita sulla Terra e su altri pianeti, poiché i livelli di radiazione aumentano e portano all’attività aurorale e agli effetti geomagnetici. CURIE sarà in grado di determinare la posizione e la dimensione delle regioni sorgente dei lampi radio e quindi di tracciare il loro movimento verso l'esterno dal Sole.
Oltre all'obiettivo primario, CURIE misurerà i gradienti della densità ionosferica locale e della temperatura degli elettroni su una scala spaziale di pochi chilometri, oltre a creare una mappa migliorata del radiocielo a queste frequenze inesplorate. Da tempo è stato previsto un osservatorio radiointerferometrico spaziale, in orbita attorno alla Terra o alla Luna, o sul lato nascosto della Luna. Al di là dei suoi importanti obiettivi scientifici, CURIE dimostrerà che il concetto di un interferometro spaziale dedicato può essere realizzato utilizzando Cubesat relativamente economici. CURIE quindi non solo fornirà nuovi importanti risultati scientifici, ma fungerà anche da pioniere nello sviluppo di nuove tecniche di radioosservazione spaziale per l’elio e l’astrofisica.

de ik3iul Silverio













Modificato da - IK3IUL in Data Ieri 15:26:34

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