FORUM RADIOAMATORIALE - RACCOMANDAZIONI CEPT T/R 61-01 e 02
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 RACCOMANDAZIONI CEPT T/R 61-01 e 02
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I4LCK

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Inserito il - 03/11/2012 : 12:52:03  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I4LCK  Guarda l'indirizzo Skype di I4LCK Invia a I4LCK un Messaggio Privato

A.R.I. FIDENZA FORUM RADIOAMATORIALE

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de I4LCK
HI ragazzi,
Certamente la stagione delle vacanze è,per molti,terminata ma spesso si leggono sul forum richieste per poter operare da altri paesi utilizzando permessi ad operare identificati ed autorizzati con LICENZA CEPT .

Spesso abbiamo letto risposte evasive e non corrette ,oggi sul siro ARI.it l'HF AWARD Manager Luigi IK2UVR pubblica un dettagliato articolo che riporto:

Le Raccomandazioni CEPT T/R 61-01 e 02

Raccomandazioni CEPT, queste sconosciute. Cerchiamo di fare luce sulla materia. Cominciamo col dire che le Raccomandazioni CEPT sono due, classificate con la sigla CEPT T/R 61-01 e CEPT T/R 61-02.

CEPT T/R 61-01

La T/R 61-01 fu approvata nel 1985 e rese possibile per i Radioamatori degli Stati sottoscrittori operare per breve tempo da altri Stati aderenti senza chiedere licenze temporanee. Nel 1992 fu rivista per rendere possibile anche a Stati non-CEPT, cioè non europei, l’adesione a questo sistema semplificato a vantaggio dei loro Radioamatori e dei Radioamatori CEPT per reciprocità. Nel 2003 vi fu una ulteriore revisione nel quale fu preso atto della WRC-03 concernente l’articolo 25 della ITU Radio Regulations. In sostanza si prese atto dell’abolizione della prova di CW e il numero delle classi di licenza fu ridotto da due ad uno.

Quindi, tradotto in soldoni, significa che per un Radioamatore Italiano all’estero, se si trova in un Paese CEPT oppure in un Paese extraeuropeo che ha aderito alla Raccomandazione T/R 61-01, è possibile operare senza particolari obblighi burocratici per un tempo non lungo (dipende dalle varie amministrazioni, ma in media è di 3 mesi).

Questo è reso possibile dall’introduzione della Licenza CEPT, che può essere inclusa nella propria licenza nazionale come accadeva anche da noi col famoso timbro CEPT, oppure mediante uno speciale documento redatto nella lingua dell’autorità emettitrice e in inglese, francese e tedesco.

Naturalmente chi si reca in un Paese straniero deve conoscere leggi e regolamenti di quel Paese, comprese eventuali differenze nelle frequenze utilizzabili.

Quando si trasmette da un altro Paese bisogna anteporre al proprio nominativo il prefisso del Paese dal quale si trasmette, separato da una barra “/” in telegrafia o modi digitali, oppure dalla parola stroke in fonia.

La Tabella 1 contenuta nella Raccomandazione riporta i Paesi CEPT con il prefisso da utilizzare e la denominazione della Licenza Nazionale equivalente alla Licenza CEPT. C’è da dire che nella maggior parte dei casi oggi la licenza è una sola.

Però non tutte le amministrazioni aderenti hanno eliminato la prova di CW per cui in qualche caso per avere la licenza A, o comunque il grado più elevato, occorre dimostrare la competenza in CW (in che modo però la Raccomandazione non lo dice). E’ ad esempio il caso dell’Estonia. Comunque sia, la situazione è in continua evoluzione e c’è da sperare che le varie legislazioni si armonizzino in senso più liberale possibile.

Quali sono i Paesi CEPT? In pratica sono quasi tutti i Paesi europei, Russia inclusa, e le dipendenze extraeuropee dei Paesi del vecchio continente. Sono esclusi Bielorussia, Moldavia, Malta, San Marino, Gibilterra, Andorra e il Vaticano. I prefissi da utilizzare sono in massima parte quelli standard, con alcune eccezioni: dal Portogallo si deve usare il prefisso CT7, dalle Azzorre CT8, e da Madera CT9. Dalla Federazione Russa il prefisso RA e qui diventa problematico capire se uno sia nella Russia Europea o Asiatica, o a Kaliningrad. Dall’Inghilterra si deve usare il prefisso M, dalla Scozia MM, dal Galles MW, dall’Isola di Man MD, da Jersey MJ, da Guernsey MU e dall’Irlanda del Nord MI. Non è previsto l’uso della call-area, ad eccezione dell’Estonia in cui si deve obbligatoriamente aggiungere (da ES0 a ES8, a seconda della Contea da cui si trasmette).

Come si è detto, anche alcuni Stati non CEPT hanno aderito a questa Raccomandazione. Essi sono:

Australia, Bonaire, Canada, Curaçao, Israele, Nuova Zelanda, Perù, Saba & St. Eustatius, St. Maarten, Sudafrica e U.S.A. con tutte le dipendenze. Nel caso degli Stati Uniti il prefisso da utilizzare è la W seguito dal numero di call-area, esempio W5 per il Texas, W2 per New York, W6 per la California, e così via, mentre per l’Alaska è KL7, per le Hawaii è KH6. Dalle dipendenze U.S.A. si useranno i prefissi inizianti con la K: KP4 per Porto Rico, KH8 per le Samoa Americane, e così via.

CEPT T/R 61-02

Questa seconda Raccomandazione, pubblicata nel 1990, rende possibile per le varie Amministrazioni CEPT rilasciare il Certificato HAREC, che significa Harmonized Amateur Radio Examination Certificate. In pratica è un documento, redatto nella lingua del Paese emettitore ed inoltre in inglese, francese e tedesco, che comprova il superamento dell’esame di Radio Operatore. Il certificato HAREC in parole povere sancisce l’armonizzazione delle Licenze nei vari Paesi aderenti, anche e soprattutto riguardo alle materie oggetto d’esame. Il certificato HAREC rende possibile l’emissione di una Licenza ad un Radioamatore che si trovi a stare in un Paese che non è il proprio per un tempo superiore a quello regolamentato dalla CEPT T/R 61-01. Il certificato HAREC inoltre facilita l’ottenimento della Licenza di Radioamatore nel proprio Paese quando la si è ottenuta in un altro Paese aderente. Nel 1994 vi fu una revisione della Raccomandazione per rendere possibile la partecipazione a questo sistema anche ai Paesi non-CEPT, ossia non europei, analogamente a quanto accaduto con la T/R 61-01. Nel 2001 fu abbassato il requisito per la trasmissione e ricezione CW da 12 parole al minuto a 5 parole al minuto. Nel 2003 fu definitivamente abolito il requisito riguardante i segnali Morse. Purtroppo bisogna dire che non tutte le Amministrazioni dei Paesi CEPT o non CEPT che hanno aderito alla T/R 61-01 hanno aderito alla T/R 61-02, e quindi non hanno istituito il certificato HAREC, un esempio sono gli Stati Uniti.

La Raccomandazione contiene in appendice le materie che devono essere conosciute dai candidati per sostenere l’esame per Licenza di Radioamatore, realizzando come si è detto una omogeneità tra le Licenze dei Paesi aderenti.

In Italia per ottenere il certificato HAREC è sufficiente inviare copia della propria AUTORIZZAZIONE, allegare una fototessera e marca da bollo e chiedere il rilascio del "Sub allegato B -art. 1 comma 5 - allegato nr 26 DL 259,alla Direzione Compartimentale di zona.

Pier Luigi Anzini, IK2UVR
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Buone QSY ed attenzione a rispettare vari regolamenti nazionali

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Il RADIANTISMO NON è un HOBBY ( traduzione di.... perdita di tempo....) ma un SERVIZIO DI ISTRUZIONE INDIVIDUALE ecc. ecc. (definizione universale della I-T-U- ) Rammentiamolo!








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I2MOV

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Inserito il - 03/11/2012 : 15:25:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I2MOV  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  I2MOV Invia a I2MOV un Messaggio Privato
Approfitto del commento di Franco I4LCK per segnalare l'articolo di Mimmo I7WWW pubblicato su RR di novembre con le tabelle succitate:http://www.webalice.it/flav_i2mov/licenza_cept.htm
73 a tutti da Flav I2MOV






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I4LCK

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Spesso abbiamo letto risposte evasive e non corrette ,oggi sul siro ARI.it l'HF AWARD Manager Luigi IK2UVR pubblica un dettagliato articolo che riporto:

Le Raccomandazioni CEPT T/R 61-01 e 02

Raccomandazioni CEPT, queste sconosciute. Cerchiamo di fare luce sulla materia. Cominciamo col dire che le Raccomandazioni CEPT sono due, classificate con la sigla CEPT T/R 61-01 e CEPT T/R 61-02.

CEPT T/R 61-01

La T/R 61-01 fu approvata nel 1985 e rese possibile per i Radioamatori degli Stati sottoscrittori operare per breve tempo da altri Stati aderenti senza chiedere licenze temporanee. Nel 1992 fu rivista per rendere possibile anche a Stati non-CEPT, cioè non europei, l’adesione a questo sistema semplificato a vantaggio dei loro Radioamatori e dei Radioamatori CEPT per reciprocità. Nel 2003 vi fu una ulteriore revisione nel quale fu preso atto della WRC-03 concernente l’articolo 25 della ITU Radio Regulations. In sostanza si prese atto dell’abolizione della prova di CW e il numero delle classi di licenza fu ridotto da due ad uno.

Quindi, tradotto in soldoni, significa che per un Radioamatore Italiano all’estero, se si trova in un Paese CEPT oppure in un Paese extraeuropeo che ha aderito alla Raccomandazione T/R 61-01, è possibile operare senza particolari obblighi burocratici per un tempo non lungo (dipende dalle varie amministrazioni, ma in media è di 3 mesi).

Questo è reso possibile dall’introduzione della Licenza CEPT, che può essere inclusa nella propria licenza nazionale come accadeva anche da noi col famoso timbro CEPT, oppure mediante uno speciale documento redatto nella lingua dell’autorità emettitrice e in inglese, francese e tedesco.

Naturalmente chi si reca in un Paese straniero deve conoscere leggi e regolamenti di quel Paese, comprese eventuali differenze nelle frequenze utilizzabili.

Quando si trasmette da un altro Paese bisogna anteporre al proprio nominativo il prefisso del Paese dal quale si trasmette, separato da una barra “/” in telegrafia o modi digitali, oppure dalla parola stroke in fonia.

La Tabella 1 contenuta nella Raccomandazione riporta i Paesi CEPT con il prefisso da utilizzare e la denominazione della Licenza Nazionale equivalente alla Licenza CEPT. C’è da dire che nella maggior parte dei casi oggi la licenza è una sola.

Però non tutte le amministrazioni aderenti hanno eliminato la prova di CW per cui in qualche caso per avere la licenza A, o comunque il grado più elevato, occorre dimostrare la competenza in CW (in che modo però la Raccomandazione non lo dice). E’ ad esempio il caso dell’Estonia. Comunque sia, la situazione è in continua evoluzione e c’è da sperare che le varie legislazioni si armonizzino in senso più liberale possibile.

Quali sono i Paesi CEPT? In pratica sono quasi tutti i Paesi europei, Russia inclusa, e le dipendenze extraeuropee dei Paesi del vecchio continente. Sono esclusi Bielorussia, Moldavia, Malta, San Marino, Gibilterra, Andorra e il Vaticano. I prefissi da utilizzare sono in massima parte quelli standard, con alcune eccezioni: dal Portogallo si deve usare il prefisso CT7, dalle Azzorre CT8, e da Madera CT9. Dalla Federazione Russa il prefisso RA e qui diventa problematico capire se uno sia nella Russia Europea o Asiatica, o a Kaliningrad. Dall’Inghilterra si deve usare il prefisso M, dalla Scozia MM, dal Galles MW, dall’Isola di Man MD, da Jersey MJ, da Guernsey MU e dall’Irlanda del Nord MI. Non è previsto l’uso della call-area, ad eccezione dell’Estonia in cui si deve obbligatoriamente aggiungere (da ES0 a ES8, a seconda della Contea da cui si trasmette).

Come si è detto, anche alcuni Stati non CEPT hanno aderito a questa Raccomandazione. Essi sono:

Australia, Bonaire, Canada, Curaçao, Israele, Nuova Zelanda, Perù, Saba & St. Eustatius, St. Maarten, Sudafrica e U.S.A. con tutte le dipendenze. Nel caso degli Stati Uniti il prefisso da utilizzare è la W seguito dal numero di call-area, esempio W5 per il Texas, W2 per New York, W6 per la California, e così via, mentre per l’Alaska è KL7, per le Hawaii è KH6. Dalle dipendenze U.S.A. si useranno i prefissi inizianti con la K: KP4 per Porto Rico, KH8 per le Samoa Americane, e così via.

CEPT T/R 61-02

Questa seconda Raccomandazione, pubblicata nel 1990, rende possibile per le varie Amministrazioni CEPT rilasciare il Certificato HAREC, che significa Harmonized Amateur Radio Examination Certificate. In pratica è un documento, redatto nella lingua del Paese emettitore ed inoltre in inglese, francese e tedesco, che comprova il superamento dell’esame di Radio Operatore. Il certificato HAREC in parole povere sancisce l’armonizzazione delle Licenze nei vari Paesi aderenti, anche e soprattutto riguardo alle materie oggetto d’esame. Il certificato HAREC rende possibile l’emissione di una Licenza ad un Radioamatore che si trovi a stare in un Paese che non è il proprio per un tempo superiore a quello regolamentato dalla CEPT T/R 61-01. Il certificato HAREC inoltre facilita l’ottenimento della Licenza di Radioamatore nel proprio Paese quando la si è ottenuta in un altro Paese aderente. Nel 1994 vi fu una revisione della Raccomandazione per rendere possibile la partecipazione a questo sistema anche ai Paesi non-CEPT, ossia non europei, analogamente a quanto accaduto con la T/R 61-01. Nel 2001 fu abbassato il requisito per la trasmissione e ricezione CW da 12 parole al minuto a 5 parole al minuto. Nel 2003 fu definitivamente abolito il requisito riguardante i segnali Morse. Purtroppo bisogna dire che non tutte le Amministrazioni dei Paesi CEPT o non CEPT che hanno aderito alla T/R 61-01 hanno aderito alla T/R 61-02, e quindi non hanno istituito il certificato HAREC, un esempio sono gli Stati Uniti.

La Raccomandazione contiene in appendice le materie che devono essere conosciute dai candidati per sostenere l’esame per Licenza di Radioamatore, realizzando come si è detto una omogeneità tra le Licenze dei Paesi aderenti.
SI può consultare un elenco dei Paesi che permettono l'uitilizzazione Licenza CEPT leggendo anche ,come citato da I2MOV (TKS!) un ottimo articolo di Mimmo I7WWW leggebile clikkando in fondo pagina di apertura nel riquadro arancione : LICENZA DI RADIOAMATORE CEPT.

In Italia per ottenere il certificato HAREC è sufficiente inviare copia della propria AUTORIZZAZIONE, allegare una fototessera e marca da bollo e chiedere il rilascio del "Sub allegato B -art. 1 comma 5 - allegato nr 26 DL 259,alla Direzione Compartimentale di zona.

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Modificato da - I4LCK in data 04/11/2012 10:19:31

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ik5mic

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Inserito il - 04/11/2012 : 14:09:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ik5mic Invia a ik5mic un Messaggio Privato
Ottimi suggerimenti, grazie.

Vorrei però ricordare che un conto sono le normative in ambito radioamatoriale, un conto quelle doganali. Attenzione quindi: il fatto che siano in vigore degli accordi internazionali che permettono di operare da alcuni paesi stranieri senza particolari formalità non significa che siamo automaticamente autorizzati ad introdurre rice-trasmittenti in suolo straniero.

Lo scorso anno raccontai ai miei amici siberiani che nel garage di casa avevo un vecchio apparato JRC inutilizzato, poiché un venerato (anche in questo forum) laboratorio nostrano presso cui lo avevo portato tempo prima per la riparazione aveva emesso la triste diagnosi che ormai sarebbe stato buono solo come fermaporta. Sentite queste parole i miei amici, Radioamatori D.O.C., prima si misero a ridere, poi mi pregarono di far pervenire loro il "paziente".
Ebbene, nel giro di tre settimane, sfruttando il poco tempo libero e strumentazioni da film in bianco e nero, i colleghi amanti della vodka (ma anche del limoncello...) hanno ripristinato il vecchio rtx, che adesso è ospite d'onore di un glorioso radio club.

Raccontata così la storia sembra tutta rose e fiori. Il problema però è sorto quando il vecchio JRC è stato avvistato dai raggi x dell'aeroporto di Mosca: l'intraprendenza ha avuto come conseguenza una sosta tecnica di circa due ore quale "ospite" degli uffici doganali russi, durante le quali ho "piacevolmente" interagito con non meno di una dozzina di funzionari diversi. Solo l'italica perseveranza (e le lezioni apprese dai film di Totò) ha permesso che alla fine sia stato invitato ad allontanarmi il più velocemente possibile, prima che la notizia arrivasse alle alte sfere: le regole doganali russe vietano l'introduzione di apparecchi ricetrasmittenti senza l'autorizzazione del competente ministero.

Ripeto quindi: se avete intenzione di portare con voi una radio nel bagaglio, informatevi prima di partire!

Sarebbe infine a mio parere opportuno che qualche collega competente in materia (e mi pare che nel forum ce ne siano) fornisse qualche utile indicazione sulle formalità da espletare per non avere problemi anche con la dogana italiana.

73 a tutti de IK5MIC.
Sezione ARI di Verona






 Messaggi: 96  ~  Membro dal: 22/06/2010  ~  Ultima visita: 16/10/2024 Torna all'inizio della Pagina

I4LCK

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Inserito il - 04/11/2012 : 15:53:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di I4LCK  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  I4LCK Invia a I4LCK un Messaggio Privato
ik5mic ha scritto:

Ottimi suggerimenti, grazie.

Vorrei però ricordare che un conto sono le normative in ambito radioamatoriale, un conto quelle doganali. Attenzione quindi: il fatto che siano in vigore degli accordi internazionali che permettono di operare da alcuni paesi stranieri senza particolari formalità non significa che siamo automaticamente autorizzati ad introdurre rice-trasmittenti in suolo straniero.

Lo scorso anno raccontai ai miei amici siberiani che nel garage di casa avevo un vecchio apparato JRC inutilizzato, poiché un venerato (anche in questo forum) laboratorio nostrano presso cui lo avevo portato tempo prima per la riparazione aveva emesso la triste diagnosi che ormai sarebbe stato buono solo come fermaporta. Sentite queste parole i miei amici, Radioamatori D.O.C., prima si misero a ridere, poi mi pregarono di far pervenire loro il "paziente".
Ebbene, nel giro di tre settimane, sfruttando il poco tempo libero e strumentazioni da film in bianco e nero, i colleghi amanti della vodka (ma anche del limoncello...) hanno ripristinato il vecchio rtx, che adesso è ospite d'onore di un glorioso radio club.

Raccontata così la storia sembra tutta rose e fiori. Il problema però è sorto quando il vecchio JRC è stato avvistato dai raggi x dell'aeroporto di Mosca: l'intraprendenza ha avuto come conseguenza una sosta tecnica di circa due ore quale "ospite" degli uffici doganali russi, durante le quali ho "piacevolmente" interagito con non meno di una dozzina di funzionari diversi. Solo l'italica perseveranza (e le lezioni apprese dai film di Totò) ha permesso che alla fine sia stato invitato ad allontanarmi il più velocemente possibile, prima che la notizia arrivasse alle alte sfere: le regole doganali russe vietano l'introduzione di apparecchi ricetrasmittenti senza l'autorizzazione del competente ministero.

Ripeto quindi: se avete intenzione di portare con voi una radio nel bagaglio, informatevi prima di partire!

Sarebbe infine a mio parere opportuno che qualche collega competente in materia (e mi pare che nel forum ce ne siano) fornisse qualche utile indicazione sulle formalità da espletare per non avere problemi anche con la dogana italiana.

73 a tutti de IK5MIC.
Sezione ARI di Verona



HI IK5MIC,
confermo e ringrazio per aver chiaramente sottolineato l' importante aspetto che riguarda il trasferimento degli apparati radioamatoriali in altri Paesi.
E' intuibile che di questi tempi nessun ostacolo doganale per il palmarino VHF (sempre NON utilizzabile durante i voli ) nel bagaglio a mano ma se vi portate appresso apparati HF o accessori vari è sempre consigliabile consultare o ricercare info ( non sempre facilmente disponibili...) per l'accesso ai Country stessi.
VI è un sito dedicato proprio a tutte queste info gestito da OH2MCN che è particolarmente aggiornato sulle "regole" dei vari Country lo trovate a :
http://qsl.net/oh2mcn/license.htm
Come sempre ..buon divertimento !

GL de Franco I4LCK






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i4moq

oltre 500 messaggi sul Forum


Inserito il - 04/11/2012 : 18:21:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di i4moq Invia a i4moq un Messaggio Privato
Grazie per l'indicazione, carissimo Franco.
Guardavo le norme per la vicina Slovenia ed ho notato che la legislazione di questo Stato riconosce come cogenti le indicazioni del band plan IARU, secondo le indicazioni ricevute dall'associazione dei radioamatori sloveni.
A quando un simile passo anche nel nostro Stato ?
73 de I4MOQ Federico






 Regione Emilia Romagna  ~ Prov.: Forlì-Cesena  ~ Città: Forlì  ~  Messaggi: 867  ~  Membro dal: 12/08/2005  ~  Ultima visita: 27/10/2018 Torna all'inizio della Pagina

IW4EHJ

meno di 50 messaggi sul Forum


Inserito il - 13/11/2012 : 21:41:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IW4EHJ Invia a IW4EHJ un Messaggio Privato
Ciao a tutti gli utenti del Forum sono iscritto da diverso tempo ma non ho mai postato nulla.
Volevo sapere info su un fatto accaduto in questi giorni.
Sono venuto a conoscenza di alcuni OM della vicina Repubblica di San Marino (circa una decina) che hanno fatto richiesta e ottenuto un nominativo italiano con la loro patente non HAREC (anche se lo Stato di San Marino non ha recepito la raccomandazione CEPT).
Tra Italia e San Marino ci sono nuovi accordi (di cui non sono a conoscenza)?
Volevo sapere appunto se la cosa è possibile?
Qualcuno può darmi delle spiegazioni se esistono?

Grazie anticipatamente IW4EHJ Andrea Rimini






  Firma di IW4EHJ 
IW4EHJ Andrea Rimini!!!!

 Regione Emilia Romagna  ~ Prov.: Rimini  ~ Città: Rimini  ~  Messaggi: 2  ~  Membro dal: 26/11/2011  ~  Ultima visita: 27/05/2022 Torna all'inizio della Pagina

IZ4AKS

oltre 100 messaggi sul Forum



Inserito il - 14/11/2012 : 00:20:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ4AKS Invia a IZ4AKS un Messaggio Privato
IW4EHJ ha scritto:
Qualcuno può darmi delle spiegazioni se esistono?


In riferimento a quanto richiedi ti informo che le licenze sono state rilasciate a seguito di accordi bilaterali fra la Rep. di San Marino e la Rep. Italiana, sottoscritti negli anni 80 e tutt’oggi in vigore.
Copia degli accordi è richiedibile al Ministero Dello Sviluppo Economico.

73 de Giorgio IZ4AKS







Modificato da - IZ4AKS in data 14/11/2012 00:21:40

  Firma di IZ4AKS 

 Regione Emilia Romagna  ~ Prov.: Ravenna  ~ Città: Bagnacavallo  ~  Messaggi: 362  ~  Membro dal: 03/08/2007  ~  Ultima visita: 22/08/2020 Torna all'inizio della Pagina

IW4EHJ

meno di 50 messaggi sul Forum


Inserito il - 14/11/2012 : 13:10:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IW4EHJ Invia a IW4EHJ un Messaggio Privato
IZ4AKS ha scritto:

IW4EHJ ha scritto:
Qualcuno può darmi delle spiegazioni se esistono?


In riferimento a quanto richiedi ti informo che le licenze sono state rilasciate a seguito di accordi bilaterali fra la Rep. di San Marino e la Rep. Italiana, sottoscritti negli anni 80 e tutt’oggi in vigore.
Copia degli accordi è richiedibile al Ministero Dello Sviluppo Economico.

73 de Giorgio IZ4AKS




Ciao Giorgio grazie per avermi risposto ho già chiesto al Ministero Dello Sviluppo Economico ma sinceramente non mi hanno saputo dire nulla in merito e sarei un po' curioso di leggere questo accordo che tu dici esistere da ormai più di trent'anni.
Se ne hai l'occasione (dato che ti vedo molto ferrato sull'argomento e magari ne possiedi una copia o uno stralcio) ti sarei grato se riesci a mandarmene una copia oppure un link dove posso andare a leggere.
La mia e-mail è disponibile su QRZ.com ti ringrazio anticipatamente per la cortesia e la tua disponibilità.

73 da Andrea IW4EHJ






  Firma di IW4EHJ 
IW4EHJ Andrea Rimini!!!!

 Regione Emilia Romagna  ~ Prov.: Rimini  ~ Città: Rimini  ~  Messaggi: 2  ~  Membro dal: 26/11/2011  ~  Ultima visita: 27/05/2022 Torna all'inizio della Pagina

iz2wmw

meno di 50 messaggi sul Forum

Nota: 

Inserito il - 14/11/2012 : 13:13:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di iz2wmw Invia a iz2wmw un Messaggio Privato
Perdonate la richiesta di chiarimento:
sulla raccomandazione cept 61-01 si legge che per essere valida all'estero, l'autorizzazione deve riportare esplicito riferimento alla cept t/r 61-01. Sull'autorizzazione generale italiana però si parla solo di 61-02 e non viene citata da alcuna parte la 61-01, quindi questo la renderebbe nulla all'estero nonostante gli accordi cept.
Questa cosa è stata fatta notare ad un mio collega OM che aveva chiesto informazioni all'associazione radioamatori greca la quale ci ha fatto notare proprio questo aspetto.

Avete notizie in merito o sapete effettivamente di quali documenti sono necessari per trasmettere all'estero nei paesi che hanno aderito alla cept?








  Firma di iz2wmw 
Vincenzo IZ2WMW
Sezione ARI Milano

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i1fqh

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Inserito il - 14/11/2012 : 14:34:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo Invia a i1fqh un Messaggio Privato
Solo un chiarimento
a Monaco sembra che prima di iniziare bisogna avvisare la gendarmeria.
Gibilterra per quello che ne so non si può in HF o sbaglio (solo VHF)
S.Marino......... mai sentito un italia....barrato T.... quindi...
Cosa bisogna fare per essere in regola ad esempio da S.Marino??
Grazie
Franco i1fqh






 Regione Piemonte  ~ Prov.: Alessandria  ~ Città: Casale M.to  ~  Messaggi: 682  ~  Membro dal: 08/11/2007  ~  Ultima visita: 12/10/2024 Torna all'inizio della Pagina

IZ7KHR

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Inserito il - 14/11/2012 : 15:28:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ7KHR Invia a IZ7KHR un Messaggio Privato
San Marino non ha sottoscritto questi accordi CEPT.
Pertanto non è possibile operare T7/. C'è però la possibilità di
richiedere una licenza temporanea dai 144 in su con durata
trimestrale.
La rilascia la PT presentando richiesta.
In questo caso il tuo call sarà T7/I1FQH e potrai operare per 3 mesi
sulle frequenze superiori a 144MHz. Tale licenza è rinnovabile.
C'è da notare che a San Marino non esiste la portabilità (il barrato
mobile). Nel caso in cui tu avessi, quindi, un domicilio in
Repubblica, la PT di San Marino ti rilascerebbe il call-sing
sammarinese presentando la tua patente italiana in virtù di una serie
di accordi bilaterali che riconoscono l'equivalenza degli esami.
Altra nota. A San Marino non è stato abolito l'esame di telegrafia per
operare sulle HF.
Non occorre però essere cittadino, ma è sufficiente essere residente
per avere il call-sign, quindi comunque devi dichiarare un domicilio.






  Firma di IZ7KHR 
Sezione A.R.I. di Bari - 7001

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iz4moa

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Inserito il - 21/11/2012 : 10:00:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo Invia a iz4moa un Messaggio Privato
IZ4AKS ha scritto:

IW4EHJ ha scritto:
Qualcuno può darmi delle spiegazioni se esistono?


In riferimento a quanto richiedi ti informo che le licenze sono state rilasciate a seguito di accordi bilaterali fra la Rep. di San Marino e la Rep. Italiana, sottoscritti negli anni 80 e tutt’oggi in vigore.
Copia degli accordi è richiedibile al Ministero Dello Sviluppo Economico.

73 de Giorgio IZ4AKS



Innanzi tutto vorrei salutare tutti gli amici del forum.
ho letto questi post e documentandomi rimango perplesso su alcune cose e mi spiego meglio:
Da questi accordi avvenuti negli anni ottanta la materia si è evoluta in accordi e recepimenti di normative europee e mondiali che l'Italia ha recepito e che cozzano non poco con le normative di paesi non aderenti.
Ho ripassato un pò tutta la normativa riferita alla licenza di Radioamatore CEPTcon paesi e prefissi, aggiornamento al dicembre 2011, raccomandazione T / R 61-01: Nizza 1985 e modifiche successive: Parigi 1992, agosto 1992; Nicosia 2003.
Al punto B di detta normativa si legge:

b) che è necessario armonizzare le procedure di autorizzazione per l'uso temporaneo di stazioni radio amatoriali nei Paesi CEPT e non CEPT;

ora: se alcuni paesi non recepiscono ed "armonizzano" le loro licenze con quelle riconosciute da altri paesi cept come possono essere rilasciate licenze per operare, e per quei paesi e per gli altri all'interno dei paesi non cept?
Mentre nelle "raccomandazioni" e precisamente al punto 2 recita:

2. Che le amministrazioni, pur non essendo membri della CEPT, ma accettando le disposizioni della presente raccomandazione, possano presentare domanda di partecipazione secondo le condizioni di cui all'allegato 3 e ALLEGATO 4.

Se gli accordi sono stati firmati negli anni 80 e poi non recepiti i nuovi accordi (ultimo del 2003) che sono in palese contrasto con le vecchie norme come è possibile che siano ancora validi?
Solitamente nella normale giurisprudenza quando vi è un palese disaccordo tra le nuove e le vecchie norme, le seconde decadono fino ad un nuovo accordo che "armonizzi" il tutto.
Chiedo a qualche esperto di chiarirmi la situazione anche documentandomi con normative al riguardo.
grazie






 Regione Emilia Romagna  ~ Prov.: Rimini  ~ Città: santarcangelo di romagna  ~  Messaggi: 24  ~  Membro dal: 02/12/2008  ~  Ultima visita: 06/12/2020 Torna all'inizio della Pagina

T77NC

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Inserito il - 21/11/2012 : 10:40:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di T77NC  Clicca sul telefono per chiamare con Skype  T77NC Invia a T77NC un Messaggio Privato
i1fqh ha scritto:

Solo un chiarimento
a Monaco sembra che prima di iniziare bisogna avvisare la gendarmeria.
Gibilterra per quello che ne so non si può in HF o sbaglio (solo VHF)
S.Marino......... mai sentito un italia....barrato T.... quindi...
Cosa bisogna fare per essere in regola ad esempio da S.Marino??
Grazie
Franco i1fqh

basta che vieni al ministero pt di san.marino paghi la quota per le v/u e il gioco efatto per tre mesi sei aposto poi a qualsiasi ufficio pt di san marino puoi versare la quota dei tre mesi succesivi qua la burocrazzia e diversa






 Regione Emilia Romagna  ~ Prov.: Estero  ~ Città: Acquaviva  ~  Messaggi: 11  ~  Membro dal: 19/11/2011  ~  Ultima visita: 08/02/2020 Torna all'inizio della Pagina

IZ4AKS

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Inserito il - 21/11/2012 : 11:33:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ4AKS Invia a IZ4AKS un Messaggio Privato
iz4moa ha scritto:

Da questi accordi avvenuti negli anni ottanta la materia si è evoluta in accordi e recepimenti di normative europee e mondiali che l'Italia ha recepito e che cozzano non poco con le normative di paesi non aderenti.


Credo che l'equivoco consista nel fatto che, in questo caso specifico di San Marino altrove non so, gli accordi siano relativi all'equivalenza degli esami per il conseguimento della patente e non alle licenze.
Tenete presente che prima che la PT sammarinese si organizzasse, gli OM del Titano davano l'esame a Bologna e con la Patente Italiana gli veniva data la licenza sammarinese. Poi la PT si è organizzata, mutuando il programma dall'esame che veniva fatto in Italia.
Il riferimento all'Italia è molto presente nella legislazione sammarinese in generale, per ovvie ragioni storiche e geografiche. Nulla di nuovo.

Quindi, in virtù della PATENTE viene rilasciata la licenza. Infatti se hai una licenza italiana ma non hai la patente italiana, anche se residente, a San Marino non ti viene dato nulla e devi fare l'esame.

Per essere più pratici: l'esame di San Marino è equivalente al nostro vecchio esame, quello precedente all'abolizione del CW. Ha lo stesso programma, gli stessi argomenti con i quali si confrontano gli studenti di quello attuale avendo in aggiunta anche il CW (mai abolito a T7). Quindi se superi l'esame sei idoneo ad ottenere una licenza. Idem se lo superi in Italia e poi vai a risiedere a San Marino, non ti viene chiesto di sostenerlo nuovamente. Vi sono diversi casi di stimati professionisti italiani che chiamati a lavorare per le istituzioni sammarinesi hanno usato la loro patente italiana per richiedere una licenza sammarinese.
Non parlerei quindi di "conversioni" di licenze. Ma di idoneità all'installazione e all'esercizio di una stazione da radioamatore.

Per questo non vedo alcuna contraddizione con impegni assunti a livello internazionale dall'Italia.

Almeno io l'ho capita così. Ovviamente sono materie in cui la burocrazia complica tutto, e su cui non si finisce mai di scoprire novità e imparare.

73 de Giorgio IZ4AKS






Modificato da - IZ4AKS in data 21/11/2012 11:47:23

  Firma di IZ4AKS 

 Regione Emilia Romagna  ~ Prov.: Ravenna  ~ Città: Bagnacavallo  ~  Messaggi: 362  ~  Membro dal: 03/08/2007  ~  Ultima visita: 22/08/2020 Torna all'inizio della Pagina

iz4moa

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Inserito il - 21/11/2012 : 13:18:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo Invia a iz4moa un Messaggio Privato
grazie mille IZ4AKSs per la risposta solerte, pero perdonami, forse saro duro di comprendonio:

io mi riferisco non tanto alla patente che comunque è diversa nella forma e di fatto in quanto con il recepimento della normativa cept per noi aderenti la patente è di classe unica e per san marino ancora no, e questo è in palese contrasto con quanto indicato nella normativa cept, che al punto b recita testualmente

b) che è necessario armonizzare le procedure di autorizzazione per l'uso temporaneo di stazioni radio amatoriali nei Paesi CEPT e non CEPT;

e di conseguanza gli accordi precedenti con l'italia (che all'atto degli stessi aveva lo stesso sistema dell'attuale per san marino) vengono a decadere, tantè che mi dici che l'esame di San Marino è equivalente al nostro vecchio esame, quello precedente all'abolizione del CW.
l"armonizzazione" prevista dagli accordi cept sottoscritti dall'Italia prevede proprio questo e cioè la non diversità dall'accordo comune per i paesi aderenti e L'adeguamento alla norma per i paesi non aderenti che ne vogliono beneficiare in qualsiasi altro mdo (vedasi le raccomandazioni di cui al precedente post)
ti faccio un esempio pratico: se un sanmarinese con nominativo t72 viene a vivere in Italia chiedendo e ottenendo il nominativo iz ( in accordo cept) e successivamente tornasse a san marino gli verrebbe dato il t77 (come spettagli visto l'iz) o in disaccordo con la norma cept il t72 perchè San Marino non ha mai ratificato tali accordi?

... mi riferivo alle licenze generali di trasmissione, tu infatti scrivi :

Quindi, in virtù della PATENTE viene rilasciata la licenza. Infatti se hai una licenza italiana ma non hai la patente italiana, anche se residente, a San Marino non ti viene dato nulla e devi fare l'esame.

ma senza patente la licenza non ti viene data.
inoltre la licenza in Italia viene rilasciata a chi ha almeno un domicilio (che dichiara nella richiesta di licenza generale) abitato per almeno tre mesi l'anno!
... ma questo è un'altro discorso...
in sostanza chiedo: se l'Italia aderisce alla cept assumendosi oneri e onori di tale scelta, come può derogare all'accordo preso? ( violando le RACCOMANDAZIONI CEPT) rimango in attesa di norme da consultare.
Grazie a tutti quelli che hanno e avranno la pazienza di leggere e quelli chi mi forniranno riscontri di legge documentabili. de iz4moa






Modificato da - iz4moa in data 21/11/2012 13:19:48

 Regione Emilia Romagna  ~ Prov.: Rimini  ~ Città: santarcangelo di romagna  ~  Messaggi: 24  ~  Membro dal: 02/12/2008  ~  Ultima visita: 06/12/2020 Torna all'inizio della Pagina

IZ4AKS

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Inserito il - 21/11/2012 : 14:12:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di IZ4AKS Invia a IZ4AKS un Messaggio Privato
[quote]iz4moa ha scritto:

Caro Andrea,

ripeto il concetto con altre parole, che purtroppo però non cambiano il significato di quanto detto prima:
1) San Marino non aderisce alla CEPT quindi l'armonizzazione degli esami degli aderenti alla CEPT non è di sua competenza
2) san Marino ha rapporti di chiaro e buon vicinato con l'Italia che hanno portato ad un accordo bilaterale per riconoscere reciprocamente gli esami.
3) L'Italia dovrà rendere conto ai firmatari cept di cosa fa lei nell'ambito degli accordi che ha sottoscritto con loro e a San Marino per gli accordi siglati e ad oggi in vigore. Se domani questi accordi vogliono essere cambiati dall'Italia questo può essere fatto.
4) se San Marino non sarà più interessato ad ottemperare agli accordi si muoverà e lo comunicherà all'Italia.
5) San Marino ha vincoli molto più stringenti sull'esame in oggetto e sulle autorizzaizoni, bisogna presentare documenti che attestino l'assenza di carichi pendenti, fare un esame dal programma più ampio...insomma, semmai sarebbe San Marino a dover dire qualche cosa sugli esami italiani...ma così pare che non sia. A San Marino vanno bene.

Quindi: La CEPT riguarda i firmatari degli accordi, gli accordi bilaterali riguardano l'Italia e San Marino sul tema dell'equipollenza degli esami. Stop.
Equipollenza che l'esame ha, è presente anche con altri brevetti militari, per gli studi in ingegneria delle telecomunicazioni, persino un perito in telecomunicazioni può ottenere la licenza senza dare l'esame.
Non sono giusti questi accordi o sono datati? Le parti interessate possono cambiarli.

Poiché però ascolto bene cosa si dice nelle zone di Rimini in frequenza (come sempre è utile fare radio ascolto, si sentono cose che molto spesso sconfinano nella diffamazione e nella calunnia!) so bene che il fuoco sacro dello studio delle normative nasce da interessi specifici che è bene dire pubblicamente, altrimenti le persone che frequentano il forum crederanno veramente che il discorso venga fatto per interessi accademici e di studio; mentre è invece animato da beghe e invidie locali nei confronti dei "fortunati" Sammarinesi.

Il fatto è che, siccome per risiedere a San Marino ci vogliono dei requisiti particolari, di fatto un italiano che non ha una residenza a San Marino non può avere alcuna licenza sammarinese. In parole povere 10 OM sammarinesi (NB: di cui il 90% cittadini con passaporto italiano con tanto di casa in Italia) hanno ottenuto le autorizzazioni italiane in virtù di questi accordi, agli OM Riminesi è invece incredibilmente difficile (non impossibile) prendere l'auto e farsi una gita fuori porta per provare l'ebrezza del pileup. Un po' come accade agli OM di Imperia nel Principato di Monaco.
Insomma tutte storie che non c'entrano con l'hamspirit...purtroppo.

Questo per chiudere definitivamente la discussione in modo chiaro. Discussione che non mi vedrà più partecipe. Si è detto tutto quello che si poteva dire di sensato sull'argomento. Per le cose meno piacevoli ci saranno sedi più opportune per poter discorrere.

73 de Giorgio IZ4AKS






Modificato da - IZ4AKS in data 21/11/2012 14:21:38

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iz4moa

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Inserito il - 21/11/2012 : 15:51:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo Invia a iz4moa un Messaggio Privato
caro iz4aks anche io come tè la chiudo qui e per dovere di cronaca vedo che ci capiamo benissimo su alcuni punti come:
1) San Marino non aderisce alla CEPT quindi l'armonizzazione degli esami degli aderenti alla CEPT non è di sua competenza
2) san Marino ha rapporti di chiaro e buon vicinato con l'Italia che hanno portato ad un accordo bilaterale per riconoscere reciprocamente gli esami. (prima che esistesse la cept?)
3) L'Italia dovrà rendere conto ai firmatari cept di cosa fa lei nell'ambito degli accordi che ha sottoscritto con loro e a San Marino per gli accordi siglati e ad oggi in vigore (???già espressi i miei dubbi). Se domani questi accordi vogliono essere cambiati dall'Italia questo può essere fatto.
4) se San Marino non sarà più interessato ad ottemperare agli accordi si muoverà e lo comunicherà all'Italia.
5) San Marino ha vincoli molto più stringenti sull'esame in oggetto e sulle autorizzaizoni, bisogna presentare documenti che attestino l'assenza di carichi pendenti, fare un esame dal programma più ampio...insomma, semmai sarebbe San Marino a dover dire qualche cosa sugli esami italiani...ma così pare che non sia. A San Marino vanno bene.
A mio modo di vedere qui San Marino a ben poco da dire visto che l'italia si è uniformata alla quasi totalità del mondo...
per tutto il resto ti assicuro che non ho alcun interesse specifico in merito, non sono, ne saro mai interessato al nominativo di un paese diverso dal mio (e non ne vedo la necessità), concordo però con tè che se vi sono discorsi che sconfinano nella diffamazione e nella calunnia vanno repressi nei modi consentiti dalla legge così come del resto tutti i reati procedibili e non d'ufficio!
Per quel che mi riguarda non pensavo che scrivere su un forum di materia, che almeno in Italia è argomento d'esame, fosse riconducibile a quello che definisci invidie o altro ma mi fai capire che tù sai più di quanto ne sappia io o chi legge...
PS non sono iscritto a nessun club radioamatoriale per "non cadere" in bassi interessi che in un modo o in un'altro anno sempre oscurato il vero radiantismo nato per accomunare e non per dividere, per chi fà ascolto, mi trova più a far chiacchere con amici sanmarinesi (possessori di nominativo italiano) e a casa loro che con amici italiani...






Modificato da - iz4moa in data 21/11/2012 16:15:22

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ik4gni

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Inserito il - 24/11/2012 : 20:08:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ik4gni Invia a ik4gni un Messaggio Privato


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